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Brindisi, dopo la bimba muore anche la madre: espianto

Una corsia dell'ospedale 'Perrino' di Brindisi. (foto)

di Redazione

BRINDISI, 3 Apr. (ADNKRONOS) - Ieri sera e' stata dichiarata la morte cerebrale di Francesca Sbano, 32 anni, ricoverata all'ospedale 'Perrino' di Brindisi, dopo essersi gettata dal terrazzo della sua abitazione in via Monteverdi a Carovigno, in provincia di Brindisi. Prima del gesto quasi certamente ha avvelenato e ucciso la figlia Benedetta di appena 3 anni con del diserbante. I parenti hanno dato l'autorizzazione all'espianto degli organi della donna che e' in corso da stamane dopo le sei ore di attesa previste dalla procedura. Per le gravi condizioni in cui era ridotta in seguito alla caduta i sanitari dovrebbero riuscire a salvare solo i reni. Si terranno nel pomeriggio alle 15,30 nella chiesa di Santa Maria del Soccorso a Carovigno, in provincia di Brindisi, vicino alla loro abitazione i funerali di Francesca Sbano, 32 anni, e di sua figlia Benedetta, 3 anni. Quest'ultima e' morta la sera di Pasquetta dopo che la mamma le avrebbe fatto ingerire del diserbante. La donna invece si e' gettata da l terrazzo della sua abitazione ed e' morta ieri sera all'ospedale 'Perrino' di Brindisi. La dinamica dei fatti e delle modalita' ormai risulta abbastanza chiara agli inquirenti visto anche il ritrovamento di una bottiglia di diserbante vuoto nel cestino della cucina e di vomito vicino al corpo della piccola, oltre che di una lunga lettera in cui Francesca Sbano manifesta l'intenzione di uccidersi e di portare via con se' la figlia. La motivazione, anche se nello scritto non viene esplicitata, sarebbe la disperazione seguita alla separazione dal marito, padre della piccola, che era tornato a vivere dai suoi genitori. Una separazione, iniziata di fatto da dicembre, anche se non ancora formalizzata legalmente. Il pm della Procura di Brindisi Pierpaolo Montinaro avrebbe ritenuto, quindi, sufficienti gli elementi emersi dalle indagini e di non effettuare pertanto l'autopsia sui corpi delle due donne. L'esame tossicologico avrebbe potuto chiarire qualsiasi dubbio delle cause della morte della piccola e sul fatto che anche la madre possa aver tentato di ingerire il diserbante prima di decidere di gettarsi dal terrazzo. Intanto a Carovigno ieri e' stato proclamato dal sindaco Vittorio Zizza il lutto cittadino. Anche la festa patronale della 'Nzegna, molto sentita nella cittadina pugliese, che inizia il lunedi' dopo Pasqua e termina il sabato successivo, si sta svolgendo in modo molto ridotto. In pratica sono state annullate tutte le manifestazioni civili e sono state salvaguardate soltanto quelle strettamente religiose. In particolare sabato si svolgera' regolarmente davanti al Santuario la centenaria battitura della 'Nzegna.



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