Crisi. Gli italiani rinunciano anche al vino, crollo record dei consumi
Le cantine vinicole italiane. (foto) |
di Redazione
ROMA, 6 Apr. (ASCA) - Gli italiani non brindano piu' e dicono addio ad un bicchiere di vino su quattro con il crollo record del 22 per cento in dieci anni dei consumi nazionali che sono scesi a minimo storico dall'Unita' d'Italia ad appena 22,6 milioni di ettolitri, inferiori addirittura ai 29 milioni di ettolitri bevuti negli Stati Uniti e ai 30,3 milioni di ettolitri della Francia che detiene saldamente il primato mondiale. E' la Coldiretti a lanciare l'allarme in occasione del Vinitaly nell'evidenziare che per effetto della crisi e del cambiamento di abitudini in Italia sono stati versati 40 milioni di litri di vino in meno nel 2012 rispetto all'anno precedente (-2 per cento).
Il consumo nel 2012 e' sceso sotto i 40 litri all'anno per persona con quasi un italiano su tre (32 per cento) che dichiara di consumare il vino solo in occasioni di festa particolari, il 27 per cento lo porta in tavola tutti i giorni secondo un sondaggio online condotto dal sito www.coldiretti.it. A questo si aggiunge un 6 per cento degli italiani non beve mai il vino e il il 18 per cento che lo versa nel bicchiere solo una o due volte la settimana mentre il 17 per cento piu' volte.
''Il settore del vino ha affrontato nell'alimentare la piu' grave crisi dei consumi interni, ma e' comunque diventato la punta di diamante del Made in italy nel mondo puntando sulle esportazioni e su una innovazione senza precedenti che valorizza la distintivita' del prodotto e il legame con il territorio e la cultura locale per vincere la competizione'', ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che ''il nuovo mondo del vino fornisce gli elementi per definire il modo, la natura, l'identita' e il processo di un piu' generale modo di essere e rappresentare il Made in Italy nel mondo''. Dal primo spumante con polvere d'oro a quello dietetico, dal vino invecchiato tra i ghiacciai a quello negli abissi marini, dal ritorno del vino dei Celti al primo vino sinfonico sono solo alcune delle novita' del Vinitaly 2013 che saranno presentate all'apertura di domenica 7 aprile dalle ore 10,00 allo stand della Coldiretti Centro Servizi Arena - nel corridoio tra i padiglioni 6 e 7.
L'Italia e' in controtendenza rispetto a quello che e' avvenuto a livello globale dove invece quest'anno sono cresciuti i consumi che hanno raggiunto 245,2 milioni di ettolitri (+0,6 per cento). Un risultato che e' - precisa la Coldiretti - l' effetto dell'aumento della domanda in Cina con 18 milioni di ettolitri (+9 per cento) e negli Stati Uniti che, con 29 milioni di ettolitri (+2 per cento).. In Europa - continua la Coldiretti - i consumi crescono un poco in Francia e sono invece stabili in Germania, Portogallo e Grecia mentre calano, oltre che in Italia, anche in Spagna di 60 milioni di litri in un solo anno.
Si sta dunque profondamente modificando - sottolinea la Coldiretti - la mappa internazionale della domanda di vino in una situazione in cui dell'Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (OIV) che ha stimato la produzione mondiale di vino in calo del 5 per cento a 251 milioni di ettolitri che rappresenta il minimo storico da quando sono iniziate le rilevazioni.
I consumi di vino degli italiani sono scesi ad un valore che - sottolinea la Coldiretti - e' leggermente superiore a quello di 21,5 milioni di ettolitri fatto segnare dalle esportazioni che invece negli ultimi dieci anni sono aumentate in quantita' del 58 per cento. L'Italia resta saldamente il maggior esportatore di vino nel mondo dove quasi una bottiglia scambiata su cinque e' Made in Italy. Con un valore record delle spedizioni di 4,7 miliardi di euro nel 2012, il vino si classifica come il prodotto agroalimentare italiano piu' esportato nel 2012. Negli Stati Uniti il vino italiano - sottolinea la Coldiretti - supera lo storico tetto di un milione di euro in valore, con un aumento del 6 per cento mentre un incremento a due cifre si registra in Cina, dove le bottiglie tricolori stanno conquistando sempre piu' spazi di mercato (+17 per cento, da 66 milioni a 77 milioni).
Ma - continua la Coldiretti - e' l'intero continente asiatico a rivelarsi terra di conquista per i nostri prodotti, con un aumento netto del 20 per cento. Tra le destinazioni storiche - conclude la Coldiretti - si registra un aumento del 4 per cento in Germania che e' il secondo mercato dopo gli Usa, del 5 per cento in Gran Bretagna, dell'11 per cento in Canada mentre c'e' un calo del 15 per cento in Russia.
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