Governo: esecutivo giovane e con sorprese. Letta non privilegia il Pd
Il neo Presidente Enrico Letta. (foto) ndr. |
di Redazione
ROMA, 27 Apr. (AGI) - Enrico Letta ha mantenuto la parola: niente ex premier nella squadra di governo, ringiovanimento al primo posto nella scelta dei ministri, 7 donne su 21 componenti dell'esecutivo per dare giusto peso alla rappresentanza di genere. Nell'insieme, ci sono state parecchie sorprese rispetto ai nomi che erano filtrati alla vigilia: da Cecile Kyenge a Josefa Idem, da Carlo Trigilia a Nunzia De Girolamo. Al lavoro di cesello sui nomi, secondo alcune indiscrezioni, avrebbe contribuito anche il colloquio tra il presidente incaricato e il Presidente della Repubblica, iniziato alle 15. La scelta di Fabrizio Saccomanni al ministero dell'Economia, fino a oggi direttore generale della Banca d'Italia, e' assai probabile che sia stata decisa di concerto tra Palazzo Koch, Enrico Letta e Giorgio Napolitano. Ed e' una nomina che sembra rappresentare una forte garanzia per l'Europa e i mercati finanziari. Alla fine Silvio Berlusconi ha dovuto cedere rispetto all'idea di mettere in quella casella Renato Brunetta. Il Pdl ha dovuto mediare pure sulla scelta di Anna Maria Cancellieri alla Giustizia. Il governo nato oggi e che giurera' domani ''e' un governo politico con record di presenza femminile'', ha detto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dopo la lettura della lista dei ministri fatta da Letta, aggiungendo: ''Non c'e' bisogno di nessuna formula speciale e' un governo politico formato nella cornice istituzionale e secondo la prassi. Il mio auspicio e' che ci sia la massima coesione''. Napolitano ha precisato di essersi limitato ad ''assecondare'' il lavoro del presidente incaricato. Filippo Patroni Griffi, gia' ministro alla Pubblica amministrazione del governo Monti, restera' al fianco di Letta nella veste di sottosegretario alla presidenza del Consiglio. La presenza di Angelino Alfano come vicepremier e titolare del Viminale, caratterizza il ruolo di peso del Pdl. Al ministero degli Esteri approda Emma Bonino dopo un tira e molla sul nome di Massimo D'Alema, gradito al Pdl e un po' meno paradossalmente al Pd. Proprio la rappresentanza del Partito democratico, a una prima lettura, appare non adeguata alle aspettative del partito. Dietro le quinte, si sarebbe tentato di accontentare senza successo tutte le correnti piddine in un momento di forte sbandamento politico. Alla fine, ricapitolando, l'ex popolare Dario Franceschini fara' il ministro per i Rapporti con il Parlamento, mentre Andrea Orlando, giovane ''turchiano'' vicino a Bersani, diventa ministro dell'Ambiente. Poi ci si puo' sbizzarrire nel misurare quanto di renziano o daleminao c'e' nel pedigree degli altri ministri targati Pd. Il problema si riproporra' con la scelta di viceministri e sottosegretari, quando alcune componenti potrebbero prendere la rivincita. Nomi esterni alla politica sono quelli di Saccomanni all'Economia e di Enrico Giovannini, presidente dell'Istat, al Lavoro e alle Politiche sociali. Al dicastero della Difesa si insediera' Mario Mauro, capogruppo di Scelta civica al Senato, che cosi' libera una carica istituzionale. Flavio Zanonato, Pd, sindaco di Padova avra' la responsabilita' dello Sviluppo economico. Alle Infrastrutture e Trasporti arriva Maurizio Lupi (Pdl), vicepresidente della Camera (altra carica istituzionale che si libera). Alle Politiche agricole va la deputata Pdl Nunzia De Girolamo, all'Istruzione Universita' e Ricerca Maria Chiara Carrozza, ex rettore dell'Istituto Sant'Anna di Pisa e deputato Pd. Ai Beni e attivita' culturali e Turismo approda Massimo Bray, direttore editoriale Treccani e deputato Pd. Al ministero della Salute va Beatrice Lorenzin, deputato Pdl. Quanto ai ministeri senza portafoglio, confermato agli Affari europei il ministro del governo Monti Enzo Moavero Milanesi. Agli Affari regionali e autonomie c'e' Graziano Delrio, presidente dell'Anci. Alla Coesione territoriale il sociologo Carlo Trigilia, alle Riforme Costituzionali il senatore Pdl Gaetano Quagliariello, all'Integrazione Cecile Kyenge, originaria del Congo, alle Pari opportunita', Sport e Politiche giovanili la campionessa olimpica e senatrice Pd, nata in Germania, Josefa Idem, alla Pubblica amministrazione e semplificazione Gianpiero D'Alia. Quello che prende il via domani, come ha ricordato piu' volte il Capo dello Stato, e' l'unico governo possibile in questa fase politica.
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