Dopo le consultazioni il presidente incaricato lavora alla lista dei ministri. Con il Pdl ancora nodi da sciogliere
di Redazione
ROMA, 26 Apr. - Alla fine delle consultazioni con i gruppi parlamentari, Enrico Letta annuncia che oggi sara' una giornata di riflessione: ''Rivedro' tutti gli appunti. Cerchero' di portare a sintesi il lavoro interessante''. Potrebbe pero' esserci una nuova riunione con Angelino Alfano, che ieri ha guidato la delegazione del Pdl, per mettere nero su bianco programma e nomi dei ministri, mentre non e' previsto alcun incontro tra Silvio Berlusconi e il presidente incaricato (Letta ieri sera ha confermato di aver avuto con l'ex premier un breve colloquio telefonico). Se non sorgeranno tensioni impreviste tra Pd, Pdl e Scelta Civica (oggi e' giornata di riflessione anche per i partiti), il presidente incaricato potrebbe recarsi dal Presidente della Repubblica domani mattina per sciogliere la riserva e consegnare la lista dei ministri. Il giuramento potrebbe avvenire nel pomeriggio di domani o domenica. Lunedi' potrebbero esserci dibattito e voto di fiducia alla Camera, il giorno successivo al Senato. All'opposizione restano Sel, Lega Nord, Fratelli d'Italia e Movimento 5 Stelle. Per quanto riguarda il programma del nuovo esecutivo, sono tre le priorita' indicate dal presidente incaricato: emergenza economico-sociale, riforma della politica e ruolo attivo nella politica europea di cui si auspica la correzione in direzione della crescita, dopo anni di austerita', e della maggiore unita'. A fine giornata, Letta e' cautamente ottimista: ''Ho avuto indicazioni molto utili, sia per i contenuti che per il metodo. La discussione con il Pdl e' stata la piu' lunga. D'altronde molte ore ci vorranno ancora, le differenze permangono''. Sul programma di governo c'e' il nodo dell'Imu, sulla cui restituzione e abolizione il Pdl non transige. Ignazio La Russa dichiara che il presidente incaricato a questo proposito ha ascoltato con interesse la proposta della delegazione di Fratelli d'Italia di restituire la tassa sugli immobili attraverso i titoli di Stato. Prosegue Letta nel commiato dai giornalisti a fine giornata: ''Pd e Pdl sono forze alternative. Non mi nascondo le difficolta' che ci sono tutte e che stanno alla base della difficolta' iniziale della situazione e che sono insite nel mandato che mi ha conferito il presidente Napolitano. L' incoraggiamento non scioglie i nodi che sono oggettivi. Solo con un grande sforzo di mediazione si puo' dare seguito alla linea del Capo Stato''. La diretta via streaming dell'incontro tra il presidente incaricato e la delegazione del M5S permette di saperne di piu' sulle intenzioni del presidente incaricato: ''Vorrei un governo snello e sobrio, capace di avere una macchina da far partire subito senza una precedente scuola guida. Il dialogo deve maturare da parte di tutti. Questo e' l'ultima occasione per far partire la legislatura. Vi chiedo un passo in avanti, serve comunicabilita'. E' importante per l'Italia che si scongeli in Parlamento una parte fondamentale come la vostra e si trovi il modo per mescolarsi. Io saro' sempre a disposizione per il dialogo''. ''Daremo tanti si' a questo governo, se ci saranno cambiamenti veri. Altrimenti saranno tanti no'', e' la risposta di Vito Crimi e Roberta Lombardi, capigruppo al Senato e alla Camera, che sono sembrati sulla difensiva di fronte all'offerta di dialogo venuta da Letta. In serata prende posizione Beppe Grillo. ''Con questi non ci mescoleremo mai'', e' il titolo di un commento sull'incontro con Letta che compare sul suo blog. Berlusconi rilascia intanto una intervista dal tono distensivo a Tgcom24: ''E' poco importante chi guidera' questo governo. La cosa importante e' che il governo ci sia e che ci sia un Parlamento che possano approvare quei provvedimenti di cui abbiamo assolutamente bisogno per uscire dalla crisi recessiva e riprendere la via dello sviluppo. Abbiamo preparato otto disegni di legge e sosterremo qualunque governo possa essere in grado di farli approvare'' Sulla via che porta alla formazione del governo resta da verificare l'entita' del dissenso nel Pd. Francesco Boccia ha lanciato un ultimatum a Laura Puppato e Pippo Civati che continuano a nutrire dubbi sull'accordo di governo con il Pdl: ''Le regole per una grande forza politica sono il naturale ambito in cui si vive e si lavora, soprattutto dopo un momento di grande difficolta'. Il si' o il no al governo e' una scelta fondamentale su cui questo basilare principio democratico non puo' essere derogato''. Replica Civati: ''Non voto la fiducia. Se saro' coinvolto in un dibattito, spieghero' le mie opinioni''. Poi aggiunge via Twitter: ''Chi non e' d'accordo va ascoltato, non espulso. A cominciare dai 101 che non hanno votato Prodi, che sarei felice di conoscere''. D'accordo con lui e' Puppato: ''Niente minacce. Di minacce non si vive e non si lavora''.
Governo. Letta, giornata di riflessione, poi al Quirinale
Revisto da La Gazzetta Meridionale
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09:42
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