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M5s. Prime proposte di legge: omofobia e coppie di fatto. Dietro front stipendi

Beppe Grillo. (foto)
Il Movimento annuncia che occuperà la Camera, che avverrà nel caso in cui domani non si darà il via libera per la partenza delle Commissioni permanenti senza attendere la formazione del nuovo governo. In assemblea i grillini hanno votato sia la possibilità di restare in aula che quella di un sit-in di protesta davanti a Montecitorio, con il coinvolgimento della cittadinanza 


di Redazione

ROMA, 9 Apr. (AGENPRESS) - Arrivano le prime proposte di legge del M5S che, al Senato, deposita tre proposte di legge su omofobia, coppie di fatto e modificazione di sesso. Una proposta intende introdurre "nuove disposizioni per il contrasto dell'omofobia e della transfobia" ed è stata depositata dalla senatrice Michela Montevecchi. Una seconda prevede nuove "norme in materia di modificazione dell'attribuzione di sesso", ed èstata proposta dal senatore Alberto Airola. Poi c'é una terza proposta, promossa da Luis Alberto Orellana, che intende introdurre "modifiche al codice civile in materia di eguaglianza nell'accesso al matrimonio in favore delle coppie formate da persone dello stesso sesso". Apprezzamento da parte del presidente di GayLib, Enrico Oliari, per il quale "le proposte di legge del Movimento 5 Stelle al Senato su matrimonio egalitario e legge antiomofobia fanno ben sperare nell'ottica di una autentica modernizzazione del Paese. E' più che giusto e doveroso che una forza politica votata da un quarto degli italiani tenga conto dei bisogni di tutti i cittadini, di più di quei cittadini come le lesbiche e i gay ad oggi completamente dimenticati". "La ragione per cui il movimento 5 Stelle è nato - ha aggiunto il responsabile giovanile di GayLib, Giacomo Grossi - è proprio quella di dare voce ai tanti cittadini dimenticati dalla politica. Per questo è giusto che abbiano pensato alle necessità della comunità gay come a una priorità. Speriamo sia il primo atto di una stagione non antipolitica ma di nuova politica per tutta l'Italia che porti davvero il Paese a una rinascita autentica". Contemporaneamente il M5s annuncia che occuperà la Camera, che avverrà nel caso in cui domani non si darà il via libera per la partenza delle Commissioni permanenti senza attendere la formazione del nuovo governo. In assemblea i grillini hanno votato sia la possibilità di restare in aula che quella di un sit-in di protesta davanti a Montecitorio, con il coinvolgimento della cittadinanza. Beppe Grillo insorge contro un articolo di “Repubblica” sulle retribuzioni dei parlamentari del Movimento 5 Stelle. Sul proprio blog, il fondatore del M5S scrive, citando il titolo scelto dal quotidiano: “‘La retromarcia dei grillini, non bastano 2500 euro mensili. E Beppe: vanno bene 6 mila’. Quante balle si possono infilare in così poche parole? Certamente ‘la Repubblica’ batte ogni record. Ogni candidato del MoVimento 5 Stelle si è impegnato a rispettare il codice di comportamento che prevede 5.000 euro LORDI per l'indennità parlamentare percepita. Il codice non è stato oggetto di discussione, dibattito o revisioni”. Grillo continua: “Consiglio a ‘la Repubblica’ di concentrarsi su notizie fondamentali come l'affare Monte dei Paschi/Santander di cui sulla prima pagina di oggi non c'è cenno. Perché?”. Altra questione messa in campo dai grillini è quella relativa agli stipendi, sui quali interviene proprio Grillo sul blog, con un pezzo intitolato "La balla quotidiana di oggi è grande come una casa"). "'La retromarcia dei grillini, non bastano 2500 euro mensili. E Beppe: vanno bene 6 mila'. Quante balle si possono infilare in così poche parole? Certamente 'la Repubblica' batte ogni record". "Ogni candidato del MoVimento 5 Stelle - scrive Grillo sul blog - si è impegnato a rispettare il codice di comportamento che prevede 5.000 euro LORDI per l'indennità parlamentare percepita. Il codice non è stato oggetto di discussione, dibattito o revisioni. Consiglio a 'la Repubblica' di concentrarsi su notizie fondamentali come l'affare Monte dei Paschi/Santander di cui sulla prima pagina di oggi non c'é cenno. Perché?". Vediamo cosa prevede il codice di comportamento dei parlamentati grillini. Indennità dimezzata a 2.500 euro netti, cui si vanno a sommare la diaria e gli altri rimborsi. "L'indennità parlamentare percepita dovrà essere di 5 mila euro lordi mensili, il residuo dovrà essere restituito allo Stato insieme all'assegno di solidarietà (detto anche di fine mandato)", si legge nel regolamento. "I parlamentari avranno comunque diritto a ogni altra voce di rimborso tra cui diaria a titolo di rimborso delle spese a Roma". La diaria, secondo quanto si legge sul sito della Camera, ammonta attualmente a 3.503,11 euro (cui vanno sottratte le decurtazioni previste in caso di eventuale assenza in Aula e in commissione). Deputati e senatori del M5S hanno inoltre diritto a percepire, come tutti i loro colleghi, "rimborso delle spese per l'esercizio del mandato, benefit per le spese di trasporto e di viaggio, somma forfettaria annua per spese telefoniche e trattamento pensionistico con sistema di calcolo contributivo". Ma come riporta Il Giornale “ la questione è complessa. Perché se è vero che il codice di comportamento del M5S parla di 5mila euro lordi, dall'altro non contempla nulla sulle indennità, diaria e benefit. Ecco dunque che, come è stato già rilevato, oltre ai 2500 euro netti, i parlamentari grillini potranno usufruire di 3.503,11 euro al mese di diaria; di 3.690 euro al mese come rimborso spese per l'esercizio del mandato, di 3.995 euro ogni tre mesi se il deputato vive oltre i 100 chilometri da Roma; di 3.098,74 euro annui di rimborso delle spese telefoniche. Una somma che raggiunge gli 11mila euro circa. Ma su questo Beppe Grillo tace”.



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