L'uscita delle 'gazzelle' dei cc. dalla caserma. (foto) ndr.
di Redazione
BARI, 27 Apr. (ADNKRONOS) - C'e' anche una donna, Lucia Mangione, tra i tre arrestati dai carabinieri del Comando provinciale di Bari, nell'ambito delle indagini sull'omicidio, avvenuto il 12 novembre scorso a Gravina in Puglia, di Mario Albergo, pregiudicato, freddato da due colpi di pistola alla nuca e al petto mentre si trovava all'ingresso del garage della sua abitazione. Si tratta di Lucia Mangione, madre di Vincenzo Matera, un altro degli arrestati. A quest'ultimo l'ordinanza di custodia cautelare in carcere e' stata' notificata nel carcere di Foggia dove si trova rinchiuso dal 29 dicembre dello scorso anno, per detenzione e porto illegale di armi da guerra e relativo munizionamento. La donna e il giovane sono rispettivamente la moglie e il figlio di Nicola Matera, il capo defunto del clan a cui la vittima era affiliata. Il provvedimento cautelare e' stato emesso dal gip del Tribunale di Bari, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.
L'esecutore materiale, secondo quanto accertato, sarebbe Roberto Quarto. Matera avrebbe fornito l'arma utilizzata per il delitto. Sono accusati entrambi di concorso in omicidio premeditato, di detenzione e porto illegale di arma comune da sparo e di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. La donna risponde di detenzione illegale di arma comune da sparo.
In occasione dell'esecuzione della misura nei confronti di Roberto Quarto, sono stati rinvenuti e sequestrati, durante una perquisizione nella sua abitazione, circa 700 grammi di marijuana, oltre che strumenti per il peso ed il confezionamento dello stupefacente. Le indagini dei carabinieri, con il coordinamento della Dda di Bari, hanno consentito di ricostruire il movente dell'omicidio, riconducendolo a contrasti insorti nella malavita locale per il controllo e la gestione del traffico degli stupefacenti nel territorio di Gravina.
Quattro mesi fa, Vincenzo Matera fu fermato da una pattuglia dei carabinieri di Bari che trovo', sull'auto a bordo della quale viaggiava, un fucile d'assalto Ak 47 kalashnikov, di fabbricazione cinese, completo di due caricatori contenenti complessivamente 60 cartucce calibro 7.62.
Pregiudicato ucciso nel barese nel 2012, arrestati moglie e figlio di capo clan defunto
Revisto da La Gazzetta Meridionale
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