Bari. Cerimonia per il 21° anniversario della strage di Capaci: il ricordo del Sindaco Emiliano
Il Sindaco Emiliano alla cerimonia. (foto) ndr. |
di Redazione
BARI, 23 MAG. - In occasione del 21° anniversario della strage di Capaci, in cui persero la vita Francesca Morvillo, Giovanni Falcone e gli agenti della scorta Rocco Di Cillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani, il sindaco Michele Emiliano ha deposto questa mattina nel corso di una cerimonia pubblica una corona d’alloro in via Falcone e Borsellino per rendere omaggio alla loro memoria e ricordare il loro impegno a servizio dello Stato.
Presenti le autorità civili, militari e cittadine e alcuni alunni della scuola Tommaso Fiore.
“La città di Bari non dimentica - ha detto Emiliano -. Dobbiamo onorare queste persone straordinarie che ci hanno preceduto non solo oggi, ma ogni giorno, facendo ciascuno il proprio dovere, cercando di imitare il loro esempio, come accade con i bimbi che compiono gli stessi gesti dei grandi. L’emulazione è un mezzo straordinario per onorare la memoria di chi non voleva piegare la schiena e adattarsi alle cose per come sono sempre andate. Perché in Sicilia la mafia c’è sempre stata, e anche loro avrebbero potuto adeguarsi, come hanno fanno tanti altri, ma non è stato così.
Il nostro sforzo quotidiano deve essere quello di provare a correggere le cose che non vanno: muoversi nella legalità significa proprio questo, perché la legalità non si può appaltare solo alle Forze dell’ordine o ai tribunali, va praticata quotidianamente con intelligenza e non in modo formale.
Oggi commemoriamo persone che ho avuto l’onore e il privilegio di conoscere. Alle volte si parla degli eroi come fossero personaggi di un film, invece vi garantisco che quegli eroi erano di carne e ossa, ridevano, erano dotati di senso dell’humor, a tratti molti siciliano, avevano un rapporto straordinario con le loro famiglie, gli stessi rapporti che avete voi, e avevano voglia di vivere. Erano persone come tante altre.
A Bari, Pinuccio e Lella Fazio - i genitori di Michele, un ragazzo che il 12 luglio del 2001 fu ucciso per errore in una sparatoria - nei loro interventi pubblici raccontano che, se avessero denunciato prima la mafia presente nel quartiere, probabilmente quel proiettile vagante sarebbe stato evitato. Fino a quel giorno, invece, hanno sempre pensato che non fossero fatti loro. Capisco che non è sempre facile denunciare ma è uno sforzo che dobbiamo fare e che diventa più leggero se lo facciamo in modo collettivo. I fatti gravissimi accaduti in questi giorni, ad esempio, sono avvenuti davanti a moltissime persone ma nessuno, ed è molto mortificante per noi tutti, ha avuto il coraggio di dare informazioni utili alle Forze dell’ordine.
È determinante, quindi, fare il proprio dovere, raccontare la verità e denunciare nella forma che più si ritiene opportuna.
È questo il modo in cui la Città di Bari vuole onorare Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e gli agenti della scorta”.
Nessun commento