Calcio. Play-Off, un Foggia eccezionale schianta anche il Gladiator
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L'esultanza dei rossoneri a fine partita. (foto) ndr. |
Prestazione maiuscola dei rossoneri che battono la seconda in classifica e continuano il loro cammino
di Mario Schena
FOGGIA, 12 MAG. - Incredibile, ma vero! Il Foggia passa sull’infuocato campo della seconda in classifica e continua la sua marcia trionfale che ora lo vedrà opposto al Matera mercoledì prossimo. Il Foggia schiera la sua formazione migliore, quella che ha chiuso la stagione regolare con quattordici risultati utili consecutivi e che nel girone di ritorno ha perso una sola gara rimontando undici punti al Bisceglie quinto in classifica. In campo i rossoneri sobno scesi con Micale, Tommaselli, Basta, D´Angelo; Agnelli; Compierchio, Picascia, Quinto, Agostinone; Giglio e Leonetti. In panchina Mormile, Esposito, Cassandro, D´Ambrosio, Gentile, Palazzo e Ferrante. Il primo tempo termina con una grande conclusione di Agostinone dai 25 metri con Maiellaro che si salva in angolo. Al secondo Foggia già pericoloso con Picascia che serve Giglio che di testa sfiora il vantaggio. Al tredicesimo si fa pericoloso il Gladiator con Micale che però conclude fuori. Il Foggia risponde con Agnelli che prima ci prova da fuori area concludendo sul fondo e poi impegnando il portiere campano in una difficile parata resa più pericolosa da una leggera deviazione di Criscuolo. Sei minuti dopo la mezzora il Gladiator passa con Terracciano bravo a correggere di testa un calcio di punizione battuto da Bizzaro. Sembra spianata la strada ai padroni di casa che si fanno ancora pericolosi con un cross ancora di di Bizzarro che per fortuna del Foggia non trova nessuno pronto alla deviazione. Il Foggia reagisce e prima si rende pericoloso con Agnelli che dopo una buona azione sbaglia il passaggio finale a Giglio e poi pareggia con Leonetti che si conferma il nuovo bomber del Foggia e realizza in mischia dopo un tiro di Agnelli. Foggia vicino al secondo gol con Agnelli che sfiora il palo alla destra di Maiellaro. Secondo giallo per Leone, Gladiator in dieci. I padroni di casa vogliono la vittoria e seppur in inferiorità numerica vanno vicino al gol con Longo. Il Foggia risponde con Giglio che a tu per tu con Maiellaro si fa metter la sfera in corner. Al diciassettesimo il direttore di gara assegna il calcio di rigore al Foggia per fallo su Leonetti. Batte Giglio che si fa ribattere la conclusione, ma sulla ribattuta c’è un nuovo atterramento e nuovo penalty. Questa volta si prende l’incarico capitan Agnelli che non sbaglia, Foggia in vantaggio. Il pubblico rumoreggia e cominciano i lanci di bottiglie in campo. A dieci minuti dalla fine il Foggia manca il gol che avrebbe chiuso l’incontro con Palazzo che colpisce in pieno la traversa con una deviazione di testa. Il Gladiator attacca a testa bassa e sfiora il pari prima con Del Sorbo e poi con Terracciano che conclude di poco sul fondo. Al novantesimo è Manzo a mancare il gol del pareggio sfiorando il palo su un traversone dalla sinistra. Sembra finita, ma al terzo dei sei lunghissimi minuti di recuperato sugli sviluppi di un calcio d’angolo Del Sorbo rimette la gara sui binari della parità siglando il due a due. La panchina del Gladiator si scaglia contro quella del Foggia e Luce va negli spogliatoi per aver lanciato una bottiglia verso i giocatori rossoneri. Il Foggia va vicinissimo al vantaggio con una rovesciata di palazzo, ma la partita si chiude sul due a due e si va ai supplementari. In apertura di ripresa ancora un doppio giallo questa volta per Di Pietro del Gladiator che resta in nove uomini. Il Foggia in tre minuti combina una doppietta micidiale prima va in gol Leonetti che infila di testa e poi con Palazzo che dopo essere stato pescato tutto solo in area da Picascia infila Maiellaro. Il Gladiator è schiantato. Anche Basta del Foggia va anticipatamente negli spogliatoi, anche lui per doppia ammonizione. Cercano l’impossibile i padroni di casa, ma Tortora conclude sul fondo. I giocatori di casa perdono la testa e restano in sette per la doppia espulsione di Del Sorbo e Schettino. I dirigenti del Gladiator abbandonano la tribuna ed invitano i i propri calciatori a lasciare il terreno di gioco, ma non ce n’è bisogno visto che i crampi di Terracciano, impossibilitato e rientrare in campo, costringono la squadra di casa in sei uomini e per regolamento non si può giocare, pertanto il sig. Minotti decreta la fine dell’incontro.
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