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Ciad. Posizionati gli aiuti per i rifugiati del darfur in vista della stagione delle piogge

Il logo dell' UNHCR. (foto) ndr.

di Redazione

BARI, 17 MAG. - Le forti precipitazioni che caratterizzano la stagione delle piogge potrebbero isolare completamente i quasi 30mila sudanesi del Darfur che hanno trovato rifugio a Tissi nell'est del Ciad. Pertanto l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha preposizionato aiuti sul posto in favore di questa popolazione. Si tratta principalmente di donne e bambini fuggiti dalla violenza locale nel North e nel West Darfur, che hanno urgente bisogno di alloggi, cibo, acqua potabile e assistenza medica. Dicono di essere fuggiti a causa della violenza in cui uomini armati uccidevano persone e davano alle fiamme abitazioni. La prima ondata di rifugiati si è riversata a Tissi tra i mesi di gennaio e marzo, quando gli scontri per il controllo delle miniere d'oro a Jabel Amer, nel North Darfur, sono degenerati in violenza etnica tra le tribu Ban Hissein e Rizeigat. Un secondo gruppo di rifugiati è poi arrivato all'inizio di aprile a seguito dei conflitti tribali tra Misseriya e Salamat in atto nell'area di Um Dhukun, nel West Darfur. Oltre ai sudanesi la violenza ha costretto quasi 20mila rifugiati ciadiani e 458 centrafricani – che vivevano in Darfur da anni - ad attraversare il confine per cercare rifugio a Tissi. La città si trova in una remota e instabile area di frontiera a cavallo tra i travagliati territori del nord della Repubblica Centrafricana e del Darfur. Le prime precipitazioni della stagione delle piogge - che dura da maggio a novembre e rende le strade impercorribili - sono già cominciate. La regione dispone di scarse infrastrutture e la presenza dei nuovi arrivarti non può che porre una notevole pressione sulle comunità locali. Finora l'UNHCR ha registrato 28.278 rifugiati sudanesi nell'area di Tissi. Insediati in 16 siti entro un raggio di 100 chilometri, sono principalmente pastori che si spostano spesso in cerca di acqua per il bestiame. Ciò tuttavia rende particolarmente difficile registrarli e prestare loro assistenza. Per essere in grado di fornire protezione e assistenza ai rifugiati fino all'inizio della prossima stagione asciutta, l'UNHCR ha preposizionato nell'area quantità di aiuti sufficienti a coprire le necessità di 3mila famiglie di rifugiati. La distribuzione degli aiuti avrà inizio il prossimo fine settimana. Inoltre dal deposito dell'Agenzia a Douala, in Camerun, a breve arriveranno altri aiuti sufficienti per altre 4mila famiglie. Ma a causa delle piogge l'UNHCR è costretto a correre contro il tempo. Il trasporto su strada tra Douala e Tissi richiede 20 giorni, pertanto per accelerare la consegna degli aiuti l'Agenzia noleggerà un elicottero. Dopo le piogge l'UNHCR trasferirà i rifugiati in aree più sicure, a distanza di sicurezza dal confine, dove saranno state individuate fonti di acqua all'interno di siti assegnati dal governo. Nel frattempo – mentre vengono scavati i pozzi - l'UNHCR e le agenzie partner sono impegnate nel riabilitare alcune pompe esistenti. Circa 1.500 rifugiati inoltre sono stati trasferiti dall'Agenzia nel campo di Goz Amir, circa 250 chilometri a nord di Tissi, dove hanno ricevuto alloggi, cibo e aiuti. Le operazioni di rilocazione tuttavia hanno dovuto essere interrotte a causa delle piogge, mentre a Tissi continuano ad affluire in media 300 rifugiati ogni giorno a seguito delle tensioni locali nel Darfur. Molte altre persone si starebbero dirigendo verso il Ciad – affermano i nuovi arrivati - ma i gruppi armati starebbero impedendo loro di attraversare il confine. Prime dell'ultima ondata, in Ciad erano circa 300mila i rifugiati provenienti dalla regione sudanese del Darfur.





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