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Corsa della cassa integrazione senza freni. 'Subito misure concrete per evitare situazioni drammatiche'

Il logo della UIL Puglia. (foto) ndr.

di Redazione

BARI, 9 MAG. - “La corsa della cassa integrazione, in Italia e in Puglia, pare non avere freni. Ecco perché il rifinanziamento della cassa in deroga rappresenta un’urgenza assoluta per scongiurare una drammatica reazione a catena che porterebbe le aziende superstiti alla morsa della crisi a chiudere battenti e licenziare altri lavoratori”. Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia, commenta con preoccupazione i dati relativi alla cassa integrazione ed invita le istituzioni “ad attivare misure concrete per venir fuori dal doloroso scenario che stiamo vivendo oramai da troppo tempo. In particolare, in Puglia è stato possibile salvaguardare oltre 20mila lavoratori grazie alla cassa integrazione in deroga, l’ammortizzatore sociale che copre le crisi produttive delle piccole e piccolissime aziende nonché di una parte di grandi aziende che hanno esaurito il tetto massimo di cassa ordinaria e straordinaria”. A differenza delle altre cig, la cassa in deroga (Cigd) non è finanziata da contributi versati dalle aziende ma, appunto, da risorse dello Stato ed a fine maggio queste risorse termineranno. Ecco l’urgenza di rifinanziare immediatamente gli ammortizzatori in deroga. Passando agli ultimi dati di aprile sulla cassa integrazione (Cig) diffusi dall’Inps, gli interventi ordinari (Cigo) sono passati da 1,8 milioni di ore di marzo scorso ad oltre 2 milioni di aprile, con un aumento del 9,3%. Inoltre a preoccupare in Puglia non sono soltanto le aziende che si trovano in una situazione di difficoltà temporanea (cassa ordinaria) ma anche quelle che vivono la realtà di estremo disagio della cassa straordinaria (Cigs) perché viene autorizzata nell’ipotesi di ristrutturazione aziendale. Ad aprile 2013, la Cigs è pesantemente cresciuta da 692mila ore a quasi 1,2 milioni, +71,3% sul precedente dato di marzo mentre, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, l’aumento tendenziale è del 41,7%. Ne deriva che sempre più imprese sono a rischio chiusura. Infine, per quanto riguarda gli interventi in deroga (Cigd), si registra un decremento sia in termini congiunturali sul precedente dato di marzo scorso che in termini tendenziali a base annua. Le ore autorizzate ad aprile 2013, pari a 396mila ore, registrano una riduzione del 26,3% rispetto allo scorso marzo e addirittura del 78,9% rispetto ad aprile 2012 allorquando le ore autorizzate di Cigd erano state quasi 1,9 milioni. “Si tratta, purtroppo, di una riduzione palesemente apparente - conclude Pugliese - in quanto il calo si giustifica per i noti problemi di finanziamento dello strumento. Ed ancora, il dato non deve ingannare, in virtù del fatto che molte aziende hanno terminato la cassa in deroga tanto da ricorrere alla mobilità, ulteriore segnale di cessazione dell’attività produttiva e del conseguente licenziamento dei lavoratori. In questo senso, purtroppo, va letta la riduzione della cassa in deroga”.





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