Cure Palliative. Zullo (PdL) La giornaa del sollievo del 26 maggio non può essere dimenticata nella nostra Regione
Ignazio Zullo. (foto) ndr. |
di Redazione
BARI, 26 MAG. - Mentre in tutta Italia sono in programma 135 manifestazioni censite dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome (convegni, eventi formativi, pubblicazioni, spettacoli in luoghi di cura, distribuzione di questionari di rilevazione del dolore e del sollievo, trasmissioni radiofoniche e televisive, incontri di sensibilizzazione presso scuole, stand di Associazioni nelle piazze, ecc.) nella nostra Puglia Vendola con il suo Assessore alla Politiche della Salute e alle Politiche Sociali dott.ssa Gentile non hanno avuto tempo e modo di organizzare nè di promuovere attraverso le Aziende Sanitarie alcuna manifestazione per celebrare la XII Giornata nazionale del sollievo, promossa dalla Fondazione Gigi Ghirotti che si celebra in tutta Italia domenica 26 maggio.
Bisogna capirli, in questi ultimi giorni sono stati fortemente impegnati nelle campagne elettorali con i due che si davano il cambio nei comizi pronti anche a sostituirsi reciprocamente anche in casi di penalizzanti allergie.
Daltronde quale sensibilizzazione avrebbero potuto infondere se essi stessi non mostrano sensibilità nell’attuazione degli impegni assunti in Conferenza Stat-Regioni del 16 dicembre 2010 per la realizzazione della rete delle cure palliative capace del’assunzione in carico del paziente terminale nel circuito Ospedale-Ambulatorio-Hospice-domicilio e della rete della lotta al dolore per la realizzazione dell’Ospedale territorio senza dolore.
Purtroppo, nonostantte i continui aggravi di tassazione imposti dal nostro Presidente Vendola per coprire i disavanzi della Sanità, non ci è dato poter concedere sollievo ai malati terminali di tumori con metastasi dolorosissime che sono i soggetti più fragili fra tutti i fragili, e delle delicatissime situazioni delle loro famiglie.
Eppure il tema dell’assistenza alla malattia terminale non richiede un approccio di tipo economico ma un impegno etico che attraverso l’umanizzazione delle cure ci porti ad essere vicini al malato per non lasciarlo solo con la sua famiglia. Ma c’è chi, come Vendola, che si ostina a non rispondere a questo bisogno ed è con grande dispiacere che registriamo questa inerzia nella nostra Regione che si è sempre valorosamente distinta per generosità e solidarietà.
Spero che Vendola sirenda conto una buona volta che le elezioni le ha vinte quando si è proposto come Presidente della Regione per governarla ed ha il dovere di essere presente in Puglia per governarla. Quando si è proposto per fare il leader nazionale, nonostante le scalate sui tetti di Roma e sui monti della NO-TAV, è stato sonoramente bocciato in Puglia ed in Italia.
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