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Germania. Alla sbarra la cellula neonazista che fece strage di immigrati

Gli imputati della cellula neonazista. (foto) ndr.

di Redazione

MONACO DI BAVIERA, 6 MAG. - Si e' aperto a Monaco di Baviera alle 10,30, con mezz'ora di ritardo sul previsto, l'attesissimo processo alla Nsu, la cellula terroristica neonazista "Clandestinita' nazionalsocialista" che tra il 2000 ed il 2007 uccise otto immigrati turchi, un greco e una giovane poliziotta tedesca. Nell'aula della Corte d'appello e' arrivata la principale imputata, Beate Zschaepe, unica sopravvissuta del gruppo poiche' i due killer Uwe Mundlos e Uwe Boehnhardt si sono suicidati nel loro camper il 4 novembre 2011, dopo una fallita rapina ad una banca di Eisenach, nell'est della Germania. Oltre alla Zschaepe, che e' difesa da tre avvocati d'ufficio, sul banco degli imputati siedono quattro fiancheggiatori del terzetto, accusati di aver fornito l'arma con cui sono eseguiti i delitti, una pistola Ceska 83, ma anche di aver protetto ed aiutato per anni la loro clandestinita'. Le accuse nei confronti della Zschaepe, che non avrebbe partecipato direttamente a nessun omicidio, sono di complicita' anche per due attentati con esplosivo e per 15 rapine. L'imputata, che si era consegnata alla polizia l'8 novembre 2011, quattro giorni dopo il suicidio di Mundlos e Boehnhardt, si e' rifiutata finora di fare qualsiasi dichiarazione ed e' probabile che continuera' a tacere per tutta la durata del processo. Il compito del presidente del tribunale, Manfred Goetzl, e degli altri quattro giudici sara' non solo di provare la colpevolezza della Zschaepe, ma anche di spiegare all'opinione pubblica tedesca perche' per tanti anni gli inquirenti hanno ignorato la matrice terroristica di destra degli omicidi, classificandoli come regolamenti di conti all'interno della comunita' turca. La stampa tedesca parla gia' di "processo del secolo", che con le previste 80 udienze dovrebbe concludersi a gennaio 2014, mentre secondo le ipotesi piu' probabili continuera' ad andare avanti per almeno due anni. Gli atti dell'inchiesta riempiono 280mila pagine, mentre il solo atto d'accusa e' composto da 488 pagine, anche se all'apertura del processo il pubblico ministero dara' lettura solo di un riassunto di 35 pagine. Nel corso del processo, i cui costi sono stimati a piu' di 3 milioni di euro, verranno ascoltati 606 testimoni, tra i quali la madre della Zschaepe ed i genitori degli altri due componenti defunti del terzetto terrorista, mentre le parti civili sono 80 e sono rappresentate da 60 avvocati. L'apertura del processo e' avvenuta in un clima di impressionanti misure di sicurezza, con l'impiego di 500 poliziotti, mentre prima di accedere all'aula delle udienze anche tutti gli avvocati difensori degli imputati sono stati sottoposti a misure di controllo. Il processo si e' aperto con tre settimane di ritardo rispetto alla data inizialmente fissata, a seguito delle polemiche sulla rappresentanza in aula dei giornalisti della stampa internazionale. Inizialmente il tribunale aveva deciso di assegnare i 50 posti riservati ai giornalisti sulla base del cosiddetto "Windhund-Prinzip", il principio del levriero, in base al quale le assegnazioni erano state fatte tenendo conto dell'ordine cronologico delle richieste di accredito. Con questo procedimento i media turchi non avevano ottenuto alcun posto, come pure i grandi organi di stampa internazionali come il 'New York Times' e la britannica Bbc. Il quotidiano turco 'Sabah' aveva allora fatto ricorso alla Corte Costituzionale di Karlsruhe, che lo aveva accolto imponendo al tribunale della capitale bavarese di riservare un numero di posti adeguato alla stampa straniera in generale ed a quella turca in particolare. I giudici hanno allora deciso di ripartire i 50 posti riservati alla stampa in tre contingenti, uno dei quali riservato alle agenzie di stampa (5 posti), un altro ai media stranieri (10 posti, 4 dei quali riservati ai turchi) e 35 ai media tedeschi. Dal sorteggio e' risultato che a rimanere fuori dall'aula delle udienze saranno le testate tedesche piu' autorevoli come la 'Sueddeutsche Zeitung', la 'Frankfurter Allgemeine Zeitung' (Faz), 'Die Welt' ed i settimanali 'Die Zeit' e 'Stern'. Mentre in occasione della prima assegnazione dei posti, poi contestata, erano stati 129 i media a chiedere l'accredito, questa volta a contendersi i 50 posti erano state 324 testate.





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