Letta. Al via programma dei 100 giorni; Ora solo lealtà
Il Presidente del Consiglio E. Letta. (foto) ndr. |
di Redazione
ROMA, 14 MAG. (AGI) - "Franchezza e lealta'". Dopo le tensioni seguite alla manifestazione del Pdl a Brescia, Enrico Letta congeda i colleghi del governo dal ritiro informale di Sarteano indicando alcuni punti fermi su cui proseguire il cammino dell'esecutivo. Il primo, spiega il premier, e' che "i ministri si occupano solo di governo, con l'impegno a stare fuori dalle vicende poltiche e partitiche, a partire dalle amministrative".
Dunque, niente ministri in piazza e in tv almeno fino a dopo la tornata elettorale.
"La premessa dell'azione di governo e' che stiamo cominciando a conoscerci e dovremo fare un lavoro il piu' possibile comune con regole di linguaggio improntate sulla franchezza e lealta' reciproca", dice Letta. Quindi, aggiunge, "la decisione che abbiamo assunto e' di attenersi a una regola per la quale i ministri si occupano del governo, attraverso i loro settori specifici, con un impegno a stare fuori dalla vicende piu' prettamente politiche e partitiche a partire dalla campanga elettorale per le amministrative. E' una decisione che ci e' parsa di buon senso per superare problemi che ci sono e che non si risolvono con la bacchetta magica: per lavorare abbiamo bisogno di regole. Su questo punto non aggiungero' altro, spero che parlino i fatti".
Il riferimento alle polemiche sulla giustizia e' evidente, e' anche se le parole del premier arrivano prima della richiesta della procura di Milano sul 'caso Ruby' che scatena le reazioni del pdl e dello stesso Berlusconi, Angelino Alfano sottolinea che aggiunge che lo stop ai ministri in piazza e in tv fino alle amministrative "non e' stata materia divisiva ma decisione condivisa e concordata".
Il rischio da evitare, sottolinenano il presidente del Consiglio e il vicepremier, e' su temi diversi si possa giocare su piu' tavoli. "Le maggioranze variabili su diversi provvedimenti rendono complicata la vita del governo", dice Letta. E per Alfano le "maggioranze variabili possono avvenire sui temi piu' svariati e con gli esiti piu' imprevedibili".
Quanto al merito, Letta precisa le priorita' sono diverse: innanzitutto un Consiglio dei ministri venerdi' su Imu e Cig. E poi lavoro per i giovani, un pacchetto di "agevolazioni fiscali" per "gli italiani che vogliono fare" e l'avvio di una riforma della politica. "In cento giorni dobbiamo superare il punto di non ritorno delle riforme". E dunque la road map prevede che le riforme istituzionali si muoveranno su due binari: una Convenzione, da istituire con legge costituzionale, e una commissione di esperti guidati dal premier. "lavoreremo perche' il Parlamento avvii un dibattito dal quale nasca rapidamente, parlo di giorni o massimo settimane, una legge costituzionale che istituisca la Convenzione", ha riferito il presidente del Consiglio. "Secondo, l'idea che il governo suggerira' alle forze politiche dovrebbe essere un organo composto dai componenti dalle commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato, i presidenti dovrebbero presiedere questo organismo. Questo organismo lavorera' per fare la riforma costituzionale".
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