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Mafia. Gdf Palermo sequestra beni e societa' per 48 mln

Un'auto della GdF di Palermo nel blitz. (foto) ndr.

di Redazione

PALERMO, 22 MAG. (ASCA) - Un ingente patrimonio costituito da societa', attivita' commerciali, immobili di pregio e disponibilita' finanziarie, del valore complessivo di circa 48 milioni di euro, e' stato sequestrato dalla Guardia di Finanza di Palermo in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo su proposta della locale Procura della Repubblica. Il sequestro, spiega una nota della Gdf, e' la risultante di un'articolata attivita' di indagine svolta dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Palermo, su delega e sotto la costante direzione della locale Procura della Repubblica, nella persona del Procuratore Aggiunto, Vittorio Teresi e del Sostituto Procuratore della Repubblica, Dario Scaletta, che ha fatto emergere le infiltrazioni di ''Cosa Nostra'' e dei suoi leader storici, fra cui Bernardo Provenzano, Leoluca Bagarella e Matteo Messina Denaro, negli affari delle societa' appartenenti ad un gruppo imprenditoriale che ha curato, a cavallo fra gli anni '80 e '90, la metanizzazione di diverse aree del territorio siciliano. Tra i beni in sequestro, in Sicilia e Sardegna, societa' immobiliari e di produzione di metalli preziosi, imprese agricole, attivita' commerciali di prodotti petroliferi, combustibili ed oggetti d'arte, appartamenti, uffici, locali affittati ad importanti aziende e catene commerciali - molti dei quali situati nel centro di Palermo - immobili di pregio, amplissimi locali commerciali, opifici industriali, autorimesse, magazzini e disponibilita' bancarie.





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