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Sicurezza. Vendola, lo Stato si e' fatto sentire, ora tocca a politica

Nichi Vendola. (foto) ndr.

di Redazione

BARI, 22 MAG. (ASCA) - ''Oggi lo Stato si e' fatto sentire, si e' visto. Ed e' fondamentale per dare fiducia ai cittadini, per segnare l'impegno repressivo di contrasto, ma anche l'impegno culturale per non accettare nessuna forma di convivenza con gli stilemi della cultura mafiosa. Speriamo che dopo lo Stato, prenda la parola la politica perche' per troppi anni la politica ha taciuto su questi argomenti''. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, dopo aver partecipato al vertice sulla sicurezza con il ministro degli Interni, Angelino Alfano. ''Negli anni tra il 1992 e il 2004 - ha ricordato Vendola - il lavoro della politica e' stato di accendere i riflettori, accanto alle forze dell'ordine e alla magistratura, sui fenomeni criminali. Noi non avremmo mai costruito l'operazione Primavera, che ha consentito di smantellare il contrabbando di tabacchi lavorati esteri in Puglia, se non ci fosse stato un lavoro culturale e politico teso a dimostrare che il contrabbando non era un fenomeno di folclore ma era un fondamento della criminalita' mafiosa''. Per Vendola, quindi, c'e' bisogno che ''torni in campo la commissione antimafia, che torni un dibattito pubblico, che si torni a riprendere la parola. La lotta contro i clan non e' un compito esclusivo della magistratura e delle forze dell'ordine, e' un compito della societa' civile ed e' un compito della politica''. Vendola poi ha ricordato il protocollo per la dematerializzazione del fascicolo giudiziario sottoscritto tra la Puglia e l'allora Ministro di Giustizia Alfano. ''In Puglia - ha detto - con pochi spiccioli, abbiamo costruito un modello di avanguardia nel processo di informatizzazione e di dematerializzazione del fascicolo giudiziario. Ci farebbe piacere - ha concluso Vendola - che quel protocollo fosse ripreso perche' riteniamo possa essere un'occasione importante per dare ossigeno ad una giustizia che e' in apnea''.





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