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Siria, l'Europa si divide sul rifornimento di armi ai ribelli

I soldati siriani. (foto) ndr.

di Redazione

BRUXELLES, 28 MAG. (AGI) - Il fronte comune Ue sulla Siria si e' di fatto spaccato. I Ventisette Paesi dell'Unione hanno deciso di prolungare di 12 mesi solo le sanzioni economiche contro la Siria mentre quelle piu' importanti, sulla vendita di armi (sia al regime che ai ribelli) non sono state rinnovate e decadranno il 31 maggio. A quel punto ogni Paese potra' decidere come fare. Al momento nessun dei Paesi membri, a partire dal Regno Unito che ha chiesto di revocare il divieto, ha pero' annunciato di voler inviare immediatamente armi all'opposizione. I 27 ministri degli dell'Unione europea hanno fatto il possibile per arrivare a una soluzione politica, e anche se "gli Stati membri potranno adottare misure diverse" sulla vendita di armi all'opposizione siriana, "questo non significa che non abbiamo una politica comune europea", ha detto l'alto rappresentante per la Politica estera dell'Ue, Catherine Ashton. Il Consiglio Ue rivedra' la sua posizione sulle sanzioni alla Siria sulla base di un rapporto dell'alto rappresentante per la politica estera Catherine Ashton "prima del primo agosto 2013": e' quanto si legge nella dichiarazione che i 27 ministri degli Esteri hanno concordato al termine della lunga riunione del Consiglio sul rinnovo del pacchetto di sanzioni. Tale rapporto, si legge, sara' redatto dopo aver consultato il segretario generale dell'Onu sugli sviluppi legati all'iniziativa di Stati Uniti e Russia e sull'impegno dei partiti siriani.





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