Suicidio di Notre-Dame, le nozze gay dividono la destra moderata

La Cattedrale di Notre Dame. (foto) ndr.

di Redazione

PARIGI, 23 MAG. (AGI) - Il giorno dopo l'eclatante suicidio nella cattedrale di Notre-Dame di Dominique Venner, saggista e storico della destra radicale francese, che si e' sparato sull'altare per protestare contro la legge sui matrimoni gay, i partiti ultra conservatori si preparano a dare il giusto tributo all'intellettuale che con il suo gesto voleva "risvegliare la memoria" delle origini del suo popolo. La legge sulle nozze omosessuali, fortemente voluta e promessa in campagna elettorale dal presidente Francois Hollande, sta spaccando anche la destra moderata. Se l'obiettivo di Venner era dare una scossa al movimento anti-gay, questo e' stato pienamente colto da Marine Le Pen, legata al saggista da amicizia, e pronta a rilanciare l'eco di quello sparo a Notre-Dame. Il suicidio dello storico "risveglia il popolo di Francia", ha affermato la leader del Front Nationale che, in un messaggio su Twitter, ha espresso tutto il suo "rispetto" per il saggista di estrema destra il cui gesto, ha detto "e' estremamente politico". Il ministro dell'Interno Manuel Valls ha, invece, parlato di "dramma senza precedenti" e di "atto di un uomo disperato". Dall'altra parte della Manica, invece, e' la domanda irriverente dell'ex ministro tory Norman Tebbit a gettarla in farsa mentre David Cameron sembra determinato, anche attraverso un accordo con i laburisti, a proseguire alla Camera dei Comuni lungo la strada che sfocera' nel Marriage bill, ovvero la legalizzazione delle nozze omosessuali. "Se vi fosse una regina lesbica che, amando un'altra donna, decidesse di avere un figlio attraverso l'inseminazione artificiale, quel bambino ereditera' il trono?", ha affermato Tebbit in una intervista che riassume, in tono semiserio, la ribellione di numerosi deputati tories ribelli contro il premier. La Cattedrale di Notre Dame non dovra' essere riconsacrata, come avveniva invece prima del Concilio Vaticano II. Sara' sufficiente un "rito di riparazione" durante una messa feriale, probabilmente nella giornata di oggi, come previsto dal Cerimoniale Episcoporum attualmente in vigore.