Votazione. Urne aperte in 564 comuni Roma, 'una poltrona per quattro'
Una immagine dei seggi romani. (foto) ndr. |
di Redazione
ROMA, 26 MAG. (AGI) - Al via la tornata di elezioni amministrative: poco piu' di 7 milioni di italiani saranno chiamati alle urne per il rinnovo di 564 consigli comunali e del consiglio regionale della Valle d'Aosta. Anche se i leader di partito hanno insistito negli ultimi giorni sulla valenza solo locale del voto, quello di oggi e domani sara' comunque un test politico importante per le forze politiche, a cominciare dal Movimento 5 Stelle che ha schierato candidati in quasi tutte le citta' piu' importanti. Il risultato piu' atteso e' quello di Roma, dove lo scontro vero e' a quattro: il sindaco uscente Gianni Alemanno, Ignazio Marino per il centrosinistra, Marcello de Vito per il Movimento 5 Stelle e Alfio Marchini.
Ma da Nord a Sud non mancano sfide di peso. A Barletta il centrosinistra ha schierato Pasquale Cascella, ex portavoce di Giorgio Napolitano al Quirinale. A Treviso, invece, e' di nuovo in corsa il sindaco 'sceriffo' Giancarlo Gentilini, 84 anni, alla guida della citta' gia' dal 1994 al 2003; sfidera' il candidato di centrosinistra Giovanni Manildo e l'industriale del caffe' Massimo Zanetti.
C'e' poi la delicata partita di Siena, dove la vicenda dei Monte dei Paschi potrebbe avere un deciso impatto sul risultato in un Comune storicamente governato dal centrosinistra. Nei 563 Comuni delle Regioni a statuto ordinario e in Sardegna si votera' oggi, dalle 8 alle 22, e domani, dalle 7 alle 15. In caso nessun candidato non ottenga il 50% dei voti piu' uno, i cittadini saranno richiamati alle urne il 9 e 10 giugno per il ballottaggio. In Valle d'Aosta e nel Comune di Pergine Valsugana (Tn) si vota solo oggi con eventuale ballottaggio il 9 giugno. Al voto sono chiamati tra gli altri i cittadini di 2 capoluoghi di regione, oltre a Roma anche Ancona, e 14 capoluoghi di provincia: Avellino, Barletta, Brescia, Iglesias, Imperia, Isernia, Lodi, Massa, Pisa, Siena, Sondrio, Treviso, Vicenza e Viterbo. Per la prima volta nei comuni con popolazione superiore ai 5mila abitanti si potra' esprimere una doppia preferenza di genere; si potra' mettere la croce sia sul nome di un candidato sia su quello di una candidata.
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