Criminalità. Clan Strisciuglio imponeva il pizzo a imprese edili, 27 arresti a Bari
Uomini della Dia di Bari. (foto) ndr. |
di Redazione
BARI, 24 GIU. (ADNKRONOS) - Imponeva il 'pizzo ' a decine di imprese edili il clan Strisciuglio colpito questa mattina a Bari da un'operazione condotta dalla Squadra Mobile della Questura, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia. Tra le 27 persone arrestate c'e' anche Nicola Telegrafo, ritenuto il capo del rione Carbonara e anche il braccio destro del boss Domenico Strisciuglio, detto 'Mimmo la Luna', attualmente detenuto. Il gip del tribunale del capoluogo pugliese, Alessandra Piliego, che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare, ha disposto anche l'arresto di altri esponenti di spicco, come Lorenzo Caldarola, boss del rione Liberta', e di Francesco Valentino, fratello del capo clan Giacomo Valentino, diventato poi collaboratore di giustizia. Le indagini, coordinate dalla pm Desiree Digeronimo, si sono avvalse anche delle rivelazioni fatte proprio da Giacomo Valentino e da altri pentiti.
Sarebbero decine le imprese edili costrette a pagare il pizzo per non subire ritorsioni L'inchiesta ha fatto luce sugli affari illeciti della cosca egemone di Bari: gli Strisciuglio imponevano il pizzo a decine di imprese edili, in particolare a Carbonara. Nessun imprenditore, pero', ha avuto il coraggio di denunciare. Il clan, da quanto emerso dalle indagini, imponeva ad alcune discoteche cittadine il proprio servizio di vigilanza. Anche i parcheggi erano gestiti direttamente dall'organizzazione criminale. I fatti contestati fanno riferimento al periodo 2007-2012. I reati, ipotizzati a vario titolo, sono l'associazione per delinquere di stampo mafiosa, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsioni e detenzione di armi illegali.
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