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Colle. Napolitano, attenti alla violenza eversiva

Il Presidente Giorgio Napolitano. (foto) ndr.

di Redazione

ROMA, 13 GIU. (AGI) - I Prefetti prestino attenzione nella gestione dell'ordine pubblico all'acuirsi "dell'esasperazione estremistica e della violenza eversiva" legate alla drammatica crisi economica. Lo ha detto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano parlando alla conferenza del 2013 dei Prefetti. "Alle difficolta' per molti versi drammatiche delle imprese e del mondo del lavoro - ha proseguito Napolitano - si accompagnano tensioni da affrontare con forte attitudine all'ascolto e alla mediazione. Ma non c'e' dubbio che vi si leghino anche, sia il rincrudirsi di certe tipologie di delinquenza comune, sia il manifestarsi di focolai di esasperazione estremistica e perfino di violenza eversiva". "Quello delle ricadute della grave recessione che purtroppo persiste e di un conseguente ampio disagio sociale - ha aggiunto Giorgio Napolitano - e' dunque il fronte principale su cui dispiegare oggi l'impegno delle Prefetture e dei Prefetti". Giorgio Napolitano ha poi parlato dell'azione del governo, della necessaria stabilita' per il suo operato e della non contraddizione con un programma di ampio respiro di riforme istituzionali e legislative. Ha infatti detto: "Il Governo operi serenamente, il Parlamento faccia costruttivamente e con lungimiranza la sua decisiva parte, le forze politiche non ricadano in meschini e convulsi calcoli di convenienze. Ne va della credibilita' del nostro Paese della politica e della democrazia in Italia." "La sfida - ha proseguito - e' quella del rilancio nel senso piu' ampio: occorre procedere certamente a revisioni costituzionali ma egualmente a revisioni e riforme sul piano della legislazione ordinaria, degli assetti amministrativi, del modus operandi delle istituzioni rappresentative e degli apparati dello Stato nonche' delle regole che presiedono ai rapporti tra le parti sociali". "Non e' un disegno che possa spaventare perche' troppo ambizioso - ha concluso - ma e' uno spirito e un approccio da assumere nell'esercizio delle nostre responsabilita', a qualsiasi livello, e nei limiti del programma dell'attuale governo del proiettarsi in avanti della nuova legislatura parlamentare".





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