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Lecce. Posidonia, non un problema ma una risorsa

Le alghe a Posidonia. (foto) ndr.

di Redazione

LECCE, 24 GIU. - E’ stata accolta con un certo rammarico a Lecce la proposta dell’Assessore Regionale all’Ecologia Lorenzo Nicastro apparsa proprio ieri su alcune testate giornalistiche e riguardante il riutilizzo delle alghe spiaggiate durante le mareggiate. Lo staff dell’Assessore all’Ambiente del Comune di Lecce Andrea Guido, di concerto con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologie ed Ambientali dell’Università del Salento, già da tempo, dopo la sottoscrizione di un preciso protocollo d’intesa, aveva previsto il riutilizzo degli enormi quantitativi di alga posidonia, specie quelli stoccati nei pressi della darsena di San Cataldo. Università e Comune, nell’ambito degli interventi volti a combattere il fenomeno dell’erosione, avevano intuito già da parecchi mesi la possibilità di trasformare il problema della posidonia in una vera e propria risorsa dalla doppia valenza. Con un progetto definitivo già approvato dalla Giunta Comunale, infatti, l’assessore leccese Andrea Guido,grazie alla collaborazione del biologo marino, Prof. Antonio Terlizzi del DiSTeBA, aveva già colto che il riutilizzo dell’alga per il rifacimento e il consolidamento dunale dell’area di Torre Veneri sarebbe stata la soluzione migliore. “Ho la sensazione che tutti gli sforzi resi nelle soluzioni delle problematiche ambientali del nostro territorio passino inosservati agli occhi di chi dovrebbe invece sovraintendere e mettere a disposizione le risorse” – ha commentato l’assessore leccese all’Ambiente – “Arrivano oggi indicazioni e consigli sulle modalità di gestione di talune problematiche complesse come il problema posidonia; proprio nel momento in cui sta per volgere al termine con l’avvio dei lavori un percorso che ha visto proficuamente il confronto e la collaborazione tra diversi enti quali comune e università nell’interesse del territorio. Eppure, non abbiamo certo mancato di dare la giusta pubblicità alla nostra idea progettuale, ad ogni livello, istituzionale e popolare. Non ci rimane che ringraziare allora, per l’attenzione e per il tempismo” – continua con sarcasmo Guido – “sarebbe stato ridicolo se a fine giugno fossimo stati ancora impegnati nella ricerca delle soluzioni, è dal marzo scorso che il nostro progetto è formalmente definitivo. E’ stato un iter lungo, questo lo ammetto, ma bisogna tenere presente che si sono dovute concertare le esigenze e i tempi della Scuola di Cavalleria e del Poligono di Tiro con la strutture comunali e universitarie e gli organi tecnici di controllo come l’ASL. Non è stato affatto semplice. Oggi, allo stato attuale” – conclude Andrea Guido – “si è in attesa dell’ultimo tassello prima di poter procedere con la rimozione dei cumuli stoccati a San Cataldo, ovvero la caratterizzazione chimico-fisica e batteriologica”. La posidonia, pianta marina endemica del Mediterraneo, infatti, ha una grandissima capacità di trattenere la sabbia; la intrappola, attenua le onde e riduce la pendenza della spiaggia sommersa. Ecco come un problema come lo spiaggiamento delle alghe è diventato una risorsa per combattere l’erosione delle coste in maniera assolutamente compatibile con il sistema ecologico locale. Se poi si aggiunge la considerazione che i costi per l’intervento, in ogni caso, sono minori dei costi necessari a smaltire in discarica le alghe, si potrà benissimo comprendere la bontà della soluzione trovata e l’amarezza espressa dall’Assessore Guido per la mancanza di attenzione da parte dell’organo regionale preposto.





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