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Letta. "Economia in salita ma dal 2014 arrivera' la discesa"

E. Letta. (foto) ndr.

di Redazione

ROMA, 26 GIU. (AGI) - "Adesso siamo nella fase piu' complicata, una sorta di Gran Premio della montagna, perche' i conti sono quelli di quest'anno", ma alla fine del 2013, e grazie anche all'uscita dell'Italia dalla procedura di deficit eccessivo, "ci sara' la pianura e l'anno prossimo la discesa quando imposteremo la legge di Stabilita' del 2014". Parole di Enrico Letta. L'accordo con Berlusconi arrivato ieri e' stato tradotto in atti concreti dal Consiglio dei ministri di oggi, anche se il dossier Iva continua a essere fonte di tensione nella maggioranza e, specialmente, nel Pdl. Angelino Alfano rispolvera la metafora che uso' a proposito dell'Imu e saluta con soddisfazione lo slittamento dell'aumento Iva come uno degli "altri due gol, uno dei quali in zona Cesarini segnati dal governo". Ma Renato Brunetta, capogruppo alla Camera del partito guidato dal vicepremier, la vede in modo del tutto diverso e avverte che "quando un governo trova soluzioni cosi' deboli rischia di cadere". Ad ogni modo, prosegue senza sostanziali intoppi la marcia di avvicinamento di Enrico Letta verso un Consiglio Ue nel quale, a quanto si direbbe dai toni usati anche ieri alla Camera, se non 'battera' i pugni' sul tavolo, come molti gli chiedono da tempo, davvero poco manca. "Puntiamo a dare un colpo duro alla piaga della disoccupazione giovanile", garantisce il presidente del Consiglio aggredendo cosi' un'emergenza nazionale ma anche il tema sul quale per primo ha chiesto all'Europa di schierarsi e di passare dalle parole ai fatti. Ancora piu' determinato, e su un terreno ancora piu' sensibile per i radar europei, Letta si dimostra quando ribadisce che "dobbiamo dare un segno che la nave dei nostri conti pubblici ha al timone persone responsabili, che si fanno scelte ogni volta trovando le coperture dentro il bilancio". E allora, il pacchetto-lavoro da 1,5 miliardi approvato dal Consiglio dei ministri "mi consentira' di andare in Europa a fare la battaglia contro la disoccupazione giovanile", e' il segnale che arriva oggi dall'inquilino di Palazzo Chigi. Certo Letta non si nasconde che "in giorni cosi' complicati, la crisi internazionale e' ancora li' e ci obbliga alla prudenza. A volte - raccomanda - serve il coraggio della prudenza e non solo quello dell'azione". Ed e' Guglielmo Epifani a dire a Silvio Berlusconi che "bisogna far le cose per dare una mano al Paese ancora dentro al tunnel" della crisi, non invece perche' "ci sono altre questioni attinenti ai problemi dei processi di Berlusconi". E dunque quelle di Berlusconi a Letta sulla tenuta del governo "non possono essere rassicurazioni di un giorno, perche' c'e' bisogno di una stabilita' di almeno un paio d'anni".





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