Lo stop di Letta a Berlusconi: "Il governo non lo guida lui"
Il Presidente del Consiglio E. Letta. (foto) ndr. |
di Redazione
FIRENZE, 9 GIU. (AGI) - Se non ci fosse stato questo governo, l'alternativa sarebbe stata di "tornare ancora una volta al voto e questo avrebbe creato un caos istituzionale". Da Firenze, il premier Enrico Letta spiega che "stiamo in una situazione di eccezionalita'" e assicura di fare "del suo meglio" alla guida di un esecutivo di larghe intese. "C'e' stata una mezza rivoluzione che ha attraversato la politica italiana in questi quattro mesi", spiega Letta, "non credo ci fossero alternative, deve essere invece tutto chiaro e trasparente, un'alternativa in questo momento non c'e' se non passare attraverso questo percorso". Il premier parla anche dell'Iva e assicura: "Faremo di tutto per evitare l'aumento, ma certo non possiamo stampare moneta" per evitarlo.
Quanto a Silvio Berlusconi, Letta sottolinea che non e' lui che detta la linea. "Lunedi' pomeriggio ci renderemo conto che non e' cosi' e che gli elettori sono consci che non c'e' qualcuno che detta linea" al governo, sottolinea Letta riferendosi al risultato del test amminsitrativo e rispondendo a Ezio Mauro che gli chiede se sia fondata l'impressione che sia Silvio Berlusconi "il vero driver del governo". Per Letta gli elettori di centrosinistra hanno compreso questa situazione e lo hanno dimostrato nel voto delle amministrative. "Questa e' una situazione di eccezione. Noi siamo impegnati sulle politiche, perche' questo e' un governo con una maggioranza ampia e variegata che deve lavorare sulle 'politiche': se ci mettiamo a ragionare di 'politica' ci fermiamo", ha detto Letta.
"Il mio obiettivo e' guidare un governo di servizio, e' un dovere per me e anche un onore. Mi ci impegno sapendo che quello e' l'obiettivo, non penso al mio impegno futuro"."Il confronto elettorale non ha chiarificato ma ha ingarbugliato i nodi, dimostrando che serve affrontare lo scioglimento dei nodi istituzionali del Paese perche' senno' non si risolvono i problemi", ha detto Letta. "Non c'e' bisogno di nessuna pacificazione. Non mi sento Togliatti dopo la guerra, ne' Aldo Moro o Berlinguer. Non mi paragonerei minimamente a queste personalita'. Ma credo che dovremo lavorare tutti perche' questo tentativo abbia successo".
3 LUGLIO VERTICE A BERLINO CON MERKEL E HOLLANDE
Il 3 luglio a Berlino si terra' un vertice dei ministri del Lavoro della Ue a cui prenderanno parte anche Enrico Letta, Angela Merkel e Francois Hollande, ha annunciato lo stesso presidente del Consiglio.
USCIRE DA EURO? SAREBBE DISASTRO FINALE ITALIA
Uscire dall'Euro? "Sarebbe il disastro finale per l'Italia. Un errore drammatico, anche perche' cosi' finirebbe l'Euro". E' la risposta di Letta a Ezio Mauro che lo sollecita sulla proposta che periodicamente viene fatta balenare da Silvio Berlusconi. "Uscire dall'euro sarebbe il disastro finale per l'Italia, finirebbe l'euro e sarebbe un gravissimo errore", dice allora Letta rispondendo a una domanda di Ezio Mauro sul suo "alleato di maggioranza" che ultimamente ha assunto posizioni anti europeiste, cioe' Silvio Berlusconi.
"Dobbiamo sempre pensare non a come stiamo ma a cosa sarebbe successo se non ci fosse l'Euro. Noi - ribadisce - non vogliamo meno Europa ma, semmai, piu' Europa, un'Europa diversa".
UE DEVE BATTERE CRISI CON RISPOSTE IN TEMPO REALE
"L'Europa ha dimostrato di fronte alla crisi una capacita' di risposta peggiore di Usa e Giappone. Sono stati piu' rapidi gli Usa, benche' la crisi nascesse a casa loro. Il Giappone si e' mosso in ritardo ma risponde pesantemente. Noi siamo ancora in mezzo al percorso della crisi mentre loro sono nel percorso di uscita", dice Letta sottolineando che "il problema e' l'Europa e le sue istituzioni, la sua capacita' di rispondere. L'Europa - sottolinea il presidente del Consiglio - non ha capito le esigenze di risposte in tempo reale". E allora, Letta torna a chiedere "un presidente del Consiglio europeo, un ministro dell'Economia europeo, un ministro degli Esteri e un presidente della Bce". Ma anche, sottolinea, "un esercito europeo per risparmiare sulla spesa militare e evitare doppioni immensi".
PUNTO SU ROMA 2014 PER SOGNO STATI UNITI EUROPA
"Il mio sogno sono gli Stati Uniti d'Europa. L'Italia ha una grande occasione, la guida del secondo semestre 2014. Cosi' come, prima di Maastricht, fu a Roma che venne presa la decisione dell'Unione economica, io spero che l'Italia l'anno prossimo possa essere il Paese rompi-ghiaccio che ci permetta di avviare l'Unione politica". Cosi' Enrico Letta, parlando dei prossimi passaggi europei.
L. ELETTORALE: LETTA, INEVITABILE RIDURRE PARLAMENTARI
"Non si puo' immaginare di toccare la legge elettorale senza toccare il punto fondamentale che interessa tutti i cittadini: la riduzione del numero dei parlamentari".
Lo ha detto Enrico Letta, parlando delle riforme. Per il premier l'altro passaggio fondamentale, e' la fine del bicameralismo perfetto. "Il nostro sistema puo' ancora continuare cosi'? La conservazione dell'esistente non e' la soluzione". Cosi' Enrico Letta, rispondendo ai dubbi di alcuni costituzionalisti che ritengono che la modifica della Costituzione non sia utile in questa fase.
NON CAPISCO PERCHE' GRILLO NON COLLABORA
"Se non ci fossero stati quegli 8 milioni di voti la consapevolezza del sistema politico di cambiare non ci sarebbe stata". E allora, visto che quelli sono i voti per il Movimento 5 Stelle "non capisco Grillo, non capisco perche' - dice Enrico Letta - non si intestino in parte il risultato e non vogliano correre per realizzarlo". "Quando sento il capo di uno dei partiti principali dire che il Parlamento e' una 'tomba maleodorante', ho difficolta' a pensare che si possa fare granche' con queste parole". E' il messaggio che Enrico Letta manda, pur senza citarlo direttamente, a Beppe Grillo, facilmente identificabile per l'espressione usata ieri. "Sono fiducioso sul fatto che il nostro sistema regga: penso che non ci sara' nessuna influenza e mi auguro che ci sara' senso di responsabilita' in tutti i parlamentari di maggioranza". Cosi' Enrico Letta, rispondendo a una domanda su quali ripercussioni sulla vita del governo potrebbero esserci, a suo avviso, in caso di condanna di Silvio Berlusconi. Il presidente del Consiglio ha sottolineato che a suo avviso e' necessaria una separazione e un rispetto reciproco tra politica e magistratura e ha invitato i parlamentari di maggioranza a non "piantare bandierine, che peraltro sono velleitarie". "Se i partiti non si mettono d'accordo, sara' opportuno fare una riflessione.
Penso che arrivera' un'intesa anche su questo e che il governo interverra' in ultima istanza, ma col Porcellum non si potra' tornare a votare". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Enrico Letta, durante l'intervista con Ezio Mauro in corso a Firenze.
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