Londra. Guardian, leader stranieri spiati da governo al G20 del 2009
Una immagine del Summit di Londra del 2009. (foto) ndr. |
di Redazione
ROMA, 15 GIU. (ASCA) - I telefoni e i computer delle diplomazie che parteciparono ai vertici del G20 di Londra del 2009 venivano spiati in ''maniera sistematica'' e su ordine del governo britannico, desideroso di conoscere in anticipo le mosse degli altri Paesi, comprese quelle degli alleati di Londra, come Sudafrica e Turchia. A rivelarlo e' la ''talpa'' del Guardian, Edward Snowden, deciso a far uscire tramite il giornale altri particolari e documenti top secret che non possono non mettere in imbarazzo Gran Bretagna e Stati Uniti di fronte alla diplomazia mondiale. I delegati stranieri sarebbero stati spiati dagli uomini del Government Communications Headquarter (Gchq), l'agenzia governativa britannica che si occupa di sicurezza nel campo della telecomunicazioni, attraverso vari metodi, compresa l'intrusione, per il monitoraggio di telefontate e mail, nei telefoni BlackBerry in possesso delle delegazioni e il controllo delle linee telefoniche e dei dati internet in entrata e in uscita dalle postazioni messe a disposizione dei diplomatici stranieri. In base ai documenti citati dal Gaurdian, bersaglio preferito dell'operazione sarebbe stato il leader russo Dmitry Medvedev, le cui telefonate satellitari con Mosca sarebbero state continuamente intercettatre dall'intelligence americana e da quella inglese con il consenso del governo dell'allora primo ministro britannico Gordon Brown.
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