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Mostre. Tiziano, il "principe dei pittori" da oggi al pushkin di mosca

I capolavori di Tiziano. (foto) ndr.

di Redazione

MOSCA, 27 GIU. (AISE) - Undici capolavori di quello che viene definito all’unanimità il "principe dei pittori", capolavori provenienti da 10 diverse istituzioni museali di otto città italiane per presentare, per la prima volta in Russia in modo così completo, l'opera dell'artista che meglio sintetizza il Rinascimento veneziano. Inaugura oggi al prestigioso museo Pushkin di Mosca la mostra "Tiziano. Dalle collezioni dei musei italiani", che rimarrà aperta fino al 29 settembre. Per importanza e dimensione, l'evento rappresenta un'ideale prosecuzione della mostra del Caravaggio svoltasi nel 2011 e vuole in qualche modo anticipare l'Anno incrociato del Turismo Italia-Russia, che partirà a settembre. "La mostra - scrive il premier Enrico Letta, nel suo contributo pubblicato nel catalogo - tende a sottolineare l'importanza del patrimonio culturale delle nostre province". E proprio quello di promuovere "anche le destinazioni e città d'arte meno note" è tra gli obiettivi dell'Anno del Turismo, sottolinea ancora il presidente del Consiglio italiano. L'esposizione, presentata all'ambasciata italiana a Mosca - dove per l'occasione è stata esposta la "Flora", una delle opere destinate al Pushkin - traccia l'intera parabola artistica di Tiziano Vecellio in tre diversi filoni: ritratti, arte sacra e scene mitologiche. Tiziano Vecellio, per molti contemporanei, seppe perfettamente incarnare la rivoluzione e il trionfo del colore, e quindi l’arte stessa della pittura, nel suo secolo e oltre. Non di meno il codice espressivo tizianesco ha fornito la base alla civiltà pittorica occidentale, che dal Rubens e dal Velázquez si conclude con l’avvento del cubismo. Il principio della mostra sarà dedicato a presentare l’esordio del pittore nella Venezia del primo decennio del Cinquecento, luogo di dialoghi artistici con toscani e lombardi, nordici e ponentini; seguirà poi lo sviluppo della pittura sacra, cui si affiancherà la produzione ritrattistica, momento che evidenzierà come Tiziano, pur privilegiando i rapporti cromatici, non trascura quelli compositivi, sempre rigorosamente strutturati, in una monumentalità che non prescinde dalla fedeltà al vero, producendo straordinari effetti di realismo, come nel Tommaso Mosti, e si svilupperà di pari passo con la galleria delle Belle veneziane, genere apprezzatissimo e magnificamente rappresentato dalla Flora o dalla Bella che riflettono il canone della bellezza rinascimentale che viene esaltato nelle “poesie” mitologiche.





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