Nilaya Club. Marcos Valle in concerto a Bari
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La locandina dell'evento. (foto) ndr. |
di Redazione
BARI, 26 GIU. - Marcos Kostenbader Valle (nato a Rio de Janeiro), classe 1943, è uno dei più grandi artisti, autore, compositore e cantanti della scena musicale brasiliana. Il suo stile inconfondibile spazia dalla bossa nova, samba, soul, jazz fusion.
Marcos Valle è un musicista che tra le bottiglie di cachaça deve nascondere anche una bottiglietta contenente l'elisir di lunga vita: il disegno che appare è quello di una carriera in cui alla naturale bravura si aggiunge una versatilità e una innata tendenza alla modernità più à la page.
Nel 1965 vola per la prima volta negli Stati Uniti, al seguito di Sergio Mendes e dei suoi Brazil '65: il suo successo diventa ancora maggiore quando l'organo hammond contagioso di Walt Wanderley fa conoscere al mondo intero la sua splendida "Summer Samba".
Seguono un contratto con la EMI e una serie di ottimi dischi dal 1968 al 1974, tra cui ricordiamo «Garra» e «Vento do sul»: dalla bossanova al pop, al nascente rock che influenza i colleghi tropicalisti, Marcos Valle dimostra di sapersi porre in maniera sempre creativa e smaliziata nei confronti del mondo musicale, tanto che nella seconda metà degli anni '70 si trasferisce a Los Angeles e incrocia i propri destini professionali e di svago con il bel mondo, da Quincy Jones ai Chicago.
Nei due decenni più vicini a noi, Marcos Valle ha goduto dei buoni auspici della scena inglese: d'altronde per i fanatici dei rare-grooves una musica come quella di Valle, ritmata e loungy, raffinata e ballabile, classica e attuale al tempo stesso, deve essere sembrata da subito una vera manna!
Occasione colta al volo: Valle è tra i primi e i più aperti al rinnovamento di "carrozzeria" che la club-culture offre alle musiche dell'altro emisfero, Brasile in testa! I risultati sono evidenti nel disco «Escape» del 2001 e anche nel recentissimo «Contrasts» del 2012.
Undici canzoni e tre remix, ma tra le due realtà sembra esserci un'armonia profonda, quasi che la dolcezza e la inconfondibile impronta malinconica carioca non aspettassero che di farsi impastare da mani nuove.
Gli arrangiamenti si richiamano a raffinatezze strumentali di impronta jazzistica, in cui le percussioni e i fiati danzano attorno alla voce semplice di Marcos Valle, ma tutto l'equilibrio del disco è particolarmente felice, disco da ascoltare, da ballare, con melodie di qualità mediamente alta (brani stupendi come «Passatempo», «Valeu» o la celebrata «Parabens») e una grande morbidezza complessiva.
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