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Puglia. Rifiuti: Galati, piu' differenziata, meno inceneritori

Il problema dei rifiuti in Puglia. (foto) ndr.

di Redazione

BARI, 26 GIU. (ASCA) - ''Il colpo di mano tecnico con il quale si ipotizzava di bruciare rifiuti nel cementificio di Galatina dovra' essere neutralizzato''. Cosi' il consigliere regionale Antonio Galati si e' espresso sulla questione rifiuti insieme ai sindaci dell'area galatinese che hanno espresso una chiara volonta' politica contraria all'ipotesi inceneritori: ''Autorizzandone piu' del necessario rischiamo di attrarre rifiuti da tutta Italia: investiamo invece sulla differenziata, dando attuazione concreta alla filosofia del Piano regionale''. In mattinata si e' svolta un'importante audizione nella commissione ambiente della regione durante la quale si e' preso atto che i primi cittadini di Galatina, Sogliano, Soleto,Cutrofiano e Corigliano hanno esposto la loro contrarieta' all'ipotesi di co-incenerimento di Css nel cementificio Colacem di Galatina. ''E' stato ricordato che nel 2006 ci fu una sperimentazione analoga, che venne sospesa a causa di sforamenti degli inquinanti rilevati al camino della Colacem'', spiega Galati. Per il consigliere ''la volonta' del territorio e' chiara e conferma la posizione gia' espressa nel 2010, quando il consiglio regionale si disse contrario alla trasformazione dei cementifici in inceneritori. Anche per questo e' inspiegabile, al limite del colpo di mano tecnico, la norma ad Colacem che andra' cassata quando ilpiano rifiuti arrivera' in consiglio''. ''Il Piano rifiuti da un lato non conteggia le autorizzazioni per ampliamenti o nuove costruzioni di termovalorizzatori - sottolinea Galati - e dall'altro prevede nuovi impianti di compostaggio, unici strumenti che con le relative filiere possono ottenere i due risultati di far crescere le percentuali di raccolta differenziata e creare nuova occupazione in un settore di pubblica utilita'. Ma se la differenziata cresce e l'aumento deitermovalorizzatori e' gia' autorizzato - incalza Galati - perche' autorizzare a bruciare CSS anche in impianti che non sono nati a questo scopo? Anche un bambino intuirebbe qual e' il rischio: inmancanza di combustibile locale, cementifici e centrali elettriche importerebbero rifiuti da tuttaItalia: un meccanismo gia' visto a Maglie con la Copersalento, il cui esempio non vogliamo ripetere''.





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