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Bari. Comunicato unitario dei sindacati CGIL/CISL e UIL sulla situazione delle emittenti private

Il logo della triplice. (foto) ndr.

di Redazione

BARI, 13 LUG. - In una nota unitaria UILCOM/UIL, SLC/CGIL e FISTel/CISL fanno sentire la propria voce in merito alla grave crisi che sta colpendo le emittenti private presenti sul territorio di Bari e di Puglia. La procedura di Licenziamento collettivo, attivata dalla Proprietà della EDIVISION SpA, alcuni mesi or sono, ha avuto il suo sbocco naturale: il licenziamento della stragrande maggioranza dei Lavoratori -tecnici, impiegati, giornalisti- nonostante il parere negativo espresso dalle Organizzazioni Sindacali. Quanto successo ad ANTENNA SUD, sottolineano i Sindacati, è riconducibile oltre che alle difficoltà del settore, alla scarsa propensione imprenditoriale della proprietà che ha compiuto alcune scelte gestionali sbagliate in un momento di forti difficoltà anche di natura finanziaria. A fronte di tutto ciò la proprietà ha avviato il 31 dicembre 2012 la procedura di mobilità L.223/91 per licenziare tutto il personale, portato il 15 gennaio 2013 i libri in tribunale per richiedere l’ammissione al Concordato Preventivo con cessione dei beni ed utilizzo provvisorio degli impianti, fissando -già nella richiesta di concordato- in numero 11 lavoratori Part-Time il dimensionamento necessario per la conduzione dell’emittente televisiva. Insomma un tentativo estremo per cercare addivenire al salvataggio di una emittente storica del nostro territorio. Questo esempio, non è isolato, ci da la misura di una crisi pesantissima presente nel settore delle Emittenza privata che, se non affrontata per tempo, rischia di degenerare e distruggere un intero comparto strategico, non solo nel nostro Territorio. Infatti, si registrano segnali preoccupanti, oltre ad Antenna Sud, a Telenorba che ha collocato in Cassa Integrazione Guadagni in Deroga un significativo numero di lavoratori e ridotto notevolmente le produzioni, a Telebari dove si sono scongiurati i licenziamenti attraverso un utilizzo massiccio dei contratti di solidarietà, mentre Telerama, Studio 100, Teleblu, Teleregione, per citare le più significative, vivono momenti drammatici. Ad aggravare le difficoltà partecipano: le limitazioni temporali sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali in deroga per la mancanza di risorse finanziarie rivenienti dal governo centrale e, a seguire, dalla Regione Puglia; Il passaggio al Digitale Terrestre anche per i costi sostenuti dalle imprese in termini di investimenti tecnologici; la riduzione del contributo pubblico; la caduta verticale dei proventi rivenienti dalla raccolta pubblicitaria; una legislazione di sostegno alle tv private, a dir poco, inadeguata. I Sindacati, per quanto attiene la realtà Confederale -Slc Cgil – Fistel Cisl ­– e Uilcom Uil-, si sono attivati richiedendo ed ottenendo l’istituzione di un tavolo di crisi presso la Regione Puglia e, attraverso un confronto serrato con la task force regionale, hanno esaminato e dibattuto soluzioni utili a difendere l’occupazione e superare la crisi del settore. A brevissimo verranno prodotte delle iniziative Sindacali, con il coinvolgimento delle istituzioni, affinché si possa dare concretezza alle stesse, passando dalle parole ai fatti. Anche la Regione Puglia, dovrà cambiare passo e dare più incisività alla propria azione, se non si vuole arrivare in ritardo rispetto alla sopportabilità del sistema delle imprese radio/televisive. Insomma non c’è più tempo e tutte le forze sane presenti sul nostro territorio hanno l’obbligo di fare la propria parte, a partire dalle istituzioni e dal mondo dell’imprenditoria. Atteggiamenti corporativi e/o scelte manageriali avventate, in questo momento oltre ad essere dannose possono frenare l’azione di quanti si sono attivati per trovare delle soluzioni e per renderle praticabili, non solo a livello territoriale. UILCOM/UIL, SLC/CGIL, FISTel/CISL insieme alle proprie Confederazioni si batteranno per evitare che un solo posto di lavoro venga perso.





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