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Calcio. Bari, Antonio Matarrese svela le carte: “L’acconto era di zero euro e di recesso in caso di retrocessione”

Antonio Matarrese. (foto) ndr.
Matarrese e Biga, chiudono definitivamente la partita per la cessione del Bari al duo Rapullino-Montemurro. Il Bari resta però in vendita 


di Marco Iusco

BARI, 23 LUG. - Si è conclusa dopo quasi due ore e mezzo, la conferenza fiume dell’onorevole Antonio Matarrese nella figura di massimo rappresentante di spicco dell’A.S. Bari, affiancato da uno dei suoi legali, l’avvocato Biga, presso la location dell’Hotel Parco dei Principi, ubicato a Palese nella zona aeroportuale. Un comitato di tifosi qualche giorno fa, aveva proposto un confronto pubblico tra i rappresentanti della S.p.a Matarrese e il duo Rapullino-Montemurro, ma da entrambi le parti non è stato raggiunto un accordo o data adesione, ed i primi a fare la mossa di convocare una conferenza su accredito riservata esclusivamente alla stampa, è stata l’A.S. Bari. Antonio Matarrese, ex presidente del Bari, della Figc e da sempre riveste un ruolo importante nel panorama calcistico italiano ed internazionale, ha iniziato puntuale alle 17 la sua arringa che incantato i presenti: “Io e la mia famiglia abbiamo subito un gioco al massacro, sublimato anche nella bomba carta di recente da tifosi che hanno inscenato un corteo non autorizzato, fino ad arrivare sotto casa nostra. Tutti quanti ci chiedono di vendere a prescindere, senza sapere se gli acquirenti hanno mai fatto delle offerte e di quale tipo fossero. Tutti hanno acclamato il canadese, i francesi e fino a ieri, il presidente tifoso Montemurro, ma senza mai documentarsi su quanto è avvenuto. Le nozze non si fanno mai con i fichi secchi! Noi abbiamo manifestato la volontà di vendere più di una volta, ed è ancora quella la nostra intenzione, perché abbiamo la necessità e priorità di mandare avanti le nostre aziende e tutti i nostri dipendenti, pertanto, abbiamo tutto il diritto di chiedere delle garanzie ai potenziali acquirenti. Se queste non vengono presentate, come è stato dimostrato per l’ennesima volta, anche in questa vicenda, non possiamo farci nulla. Al Bari abbiamo dato e speso tantissimo ed anche di recente investendo dodici milioni tra iscrizione e tutto il resto”. Ha poi proseguito l’ex presidente incalzando il duo formato dalla cordata Rapullino-Montemurro, entrando nel dettaglio della trattativa e di alcune sfumature che hanno contribuito e portato al fallimento di essa: “La trattativa ha avuto da subito delle fasi concitate, e quando eravamo solo agli inizi, ho appreso dagli organi di informazioni di un incontro tra Montemurro e Torrente, all’epoca ancora sotto contratto, e che per il lavoro encomiabile svolto avremmo avuto piacere di prolungare la sua esperienza, ma poi non si è potuto fare più nulla e le strade si sono separate con quest’ultimo. Apprendere di questo incontro, quando ancora non era stato fatto nulla, ci ha molto infastidito, anche perché vigeva ancora un patto di riservatezza, e ciò nonostante sono circolate dichiarazioni mai smentite. Superato questo momento di tensione, arriviamo a preparare il preliminare il 22 giugno. Ho invitato personalmente Montemurro e Rapullino a casa mia a Roma, in un clima cordiale, ma la loro offerta solo verbalmente, non si discostava dagli 11.5 milioni di euro. Nonostante il prezzo fosse inferiore alla domanda comprendente il parco giocatori valutato intorno a quella cifra più un utile di 6,5 milioni, che prevede i 5 milioni di proventi della Lega e 1,5 della cessione di Bellomo avvenuto quella stessa sera, dicemmo che avremmo potuto trovare un accordo solo con le dovute garanzie, ma l’accordo tra le parti venne meno. Tengo a precisare che di Bellomo non si parlò proprio in quella sera e tutto ciò che si è scritto in tal senso non ha alcuna veridicità. Abbiamo, tuttavia, ripreso ancora una volta il dialogo e con la stagione alle porte, ho dato mandato all’ottimo direttore sportivo, di trovare un allenatore che potesse proseguire il lavoro del precedente tecnico. Angelozzi mi ha proposto da subito Gautieri e su consiglio di Arrigo Sacchi, il quale ha detto che sarebbe stato l’ideale per guidare l’Under 21, ho chiuso l’affare avvisando per cortesia e generosità, anche Montemurro che avrebbe preferito Calori. Nel frattempo, la cordata ha ingaggiato anche il prof. Castellano come consulente mentre noi continuavamo ad attendere il preliminare, mettendo anche un ‘ultimatum’ che non è stato preso bene dalla coppia di imprenditori campano-pugliese. Prima della mia partenza per il Bahrein, che ho dovuto rinviare ed accorciare la mia permanenza, Rapullino mi contatta per fissare un nuovo appuntamento. Dopo un po’ ci giunge finalmente il preliminare che insieme ai miei legali e la mia famiglia abbiamo considerato offensivo e mi fa giungere alla conclusione che questa gente si è buttata in un affare più grande di esso. E credo che forse ha soltanto sognato di vedersi presidenti di un club, l’unico pugliese al momento, che milita in serie B, ma che in realtà in tempi di crisi, dovrebbero guardarsi bene e pensare di più alle loro aziende. Un’offerta concreta non c’è mai stata e non si può considerare offerta, una che si dice tale con un acconto di zero euro, ed il pagamento dilazionato in dieci anni, con noi che avevamo accettato di pagare tutti i debiti contratti ad oggi”. Infine oltre ad aver risposto alle domande dei giornalisti presenti in sala, oltre trenta, ha concluso anche sulla presenza di ‘mister x’: “Mister X c’è stato, era vero, perché l’abbiamo incontrato in aeroporto, ma si è ritirato a causa dei tifosi che volevano il presidente tifoso Montemurro. C’era anche un’altra cordata, ma l’affare non è andato i porto. Continuerà l’autogestione, perché noi non abbiamo più intenzione di investire capitali in qualcosa, dove non siamo voluti da una città intera. Se sarà necessario venderemo i giocatori, e la società resta in vendita a chi ha intenzioni serie e progettualità”. Il legale dott. Claudio Biga è entrato nel merito della trattativa illustrando e sviscerando l’offerta presentata dagli acquirenti: “Ho qui con me le carte che possiamo far vedere insieme all’altro avvocato, Trisorio Leuzzi. Voglio precisare che l’offerta di 11,5 milioni è stata solo verbale, e si trattava sempre di un pagamento dilazionato in diversi anni che avrebbe corrispondente ad un’offerta reale di poco più di 6 milioni. La nostra richiesta di acconto è stata di due milioni di euro, invece Rapullino aveva chiesto di abbassare le nostre intenzioni ad 1,5 e ci siamo detti possibilisti con le necessarie garanzie. All’ultimo preliminare pervenutoci, l’acconto era di zero euro e di un pagamento dilazionato in dieci anni pari ad un milione di euro a determinate loro condizioni: la clausola di accordo saltato in caso di retrocessione in Lega Pro, di tre membri a loro favore nel Cda ed una totale gestione del club a livello sportiva ed ordinaria, con noi che dovevamo accollarci esclusivamente la parte debitoria e facendoci da garanti con i nostri debitori senza che loro offrissero alcuna garanzia”. La conferenza si è conclusa con diverse domande dei presenti che sono scaturite anche in dibattito serrato, fino a concludersi con un augurio per il campionato che verrà al tecnico Gautieri e la squadra. A questo punto passa la palla a Montemurro e Rapullinio, per rispondere al colpo di coda da parte dell’attuale proprietà che ha scritto game over sulla trattativa che aveva coinvolto emotivamente moltissimi tifosi, i quali sperano ancora in un cambio societario, che tuttavia, difficilmente potrà avvenire, se i potenziali acquirenti non mostreranno denaro cash o un’offerta con maggiori garanzie sin dal preliminare. In ogni caso, secondo quanto era trapelato sin da ieri, il duo formato da Rapullino e Montemurro, dovrebbe indire una conferenza nella giornata di mercoledì, probabilmente sempre nella stessa location, ma si attende l’ufficialità con un comunicato.





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