Foggia. Doti umane e capacità professionali dimostrate da un equipaggio della Polizia Stradale
Una pattuglia della polizia stradale. (foto) ndr. |
Gli angeli in divisa della Polstrada di San Severo
di Tiziano Errichiello
SAN SEVERO (FG), 14 LUG. - Un attimo, una distrazione fatale, uno schianto tra un’autovettura ed un autocarro a spezzare la vita di un uomo che, da lì a poco, insieme alla sua famiglia doveva imbarcarsi dal porto di Bari alla volta della Turchia. Shmakin Andrey, a causa delle molteplici ferite riportate viene ricoverato in prognosi riservata nel reparto di rianimazione degli Ospedali Riuniti di Foggia. Gli altri due occupanti la vettura vengono trasportati al nosocomio di San Severo.
Due angeli in divisa da poliziotti. Così li hanno definiti Nasonova Olga e Shmakin Nikita, madre e figlio, di anni 12, di nazionalità russa, coinvolti in un incidente stradale con esito mortale avvenuto lo scorso 22 Giugno intorno alle ore 12,30 sulla SS16 al km. 650,800. Gli Assistenti Capo Torres Fortunato e De Lallo Ciro, intervenuti sul luogo del sinistro, dopo aver terminato i rilievi infortunistici, si portavano presso l’Ospedale di San Severo dove venivano a conoscenza che anche le condizioni di salute della signora Olga erano critiche a causa di una patologia ovvero lesioni alla regione polmonare.
I due operatori di Polizia, resisi conto della gravità della situazione, prendevano a cuore le sorti del minore Nikita, solo nella circostanza, prodigandosi dapprima a farlo mangiare un pasto caldo e poi facendo pressione sui sanitari affinchè si provvedesse a sistemare il ragazzo nella stessa camera della madre con l’assegnazione di un posto letto.
La signora veniva quindi trasportata a Foggia presso la Divisione di Chirurgia Toracica ed il figlio minore riceveva tutta l’assistenza del caso viaggiando in ambulanza con la propria madre fino alla sistemazione nella stessa camera di ospedale.
Il giorno 28/6/2013 si dichiarava la morte cerebrale del conducente, Shmakin Andrey, ed i sanitari proponevano alla consorte l’espianto degli organi.
La signora Nosonova dichiarava che la propria religione non le permetteva di dare il consenso ma autorizzava ugualmente il prelievo degli organi per permettere al proprio marito di ridare la gioia di vivere a quattro persone italiane bisognose di trapianto. Decisione che scaturiva dalla riconoscenza verso quei due angeli in divisa che si sono prodigati, anche a proprie spese, per dare loro la migliore assistenza possibile e che a dire della signora Nasonova Olga sono stati mandati dal Signore e che, dopo averli presi per mano, hanno vegliato sulle loro vite in un momento così drammatico della propria esistenza.
Un lodevole esempio da parte di due operatori della Polizia Stradale di San Severo che, ci auguriamo, possa rappresentare un esempio e modello di comportamento per tutti.
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