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Grillo. Fermare 'piani larghi' di Letta o di Italia restano ossa

Beppe Grillo. (foto) ndr.

di Redazione

ROMA, 30 LUG. (AGI) - "Il problema dell'Italia sono i suoi amministratori che la spolpano anno dopo anno. Se non vengono fermati, con i "piani larghi" di Capitan Findus Letta dell'Italia non rimarranno neppure le ossa". Cosi' Beppe Grillo in un post sul suo blog, in merito alle parole del presidente del Consiglio, Enrico Letta, sul piano di privatizzazioni. "Letta e' al lavoro. - scrive Grillo - Si occupa di saldi. Si e' recato in Grecia per vedere di persona come sara' l'Italia nel prossimo futuro. Ha dichiarato sotto il Partenone: 'In autunno presenteremo un importante piano di privatizzazioni'. Lo ha detto con il piglio dello statista. 'Sara' un piano largo del quale ho gia' parlato con le parti sociali e al quale lavoreremo ad agosto e settembre'. Il "piano largo" consiste nella cessione del patrimonio dello Stato e della sua partecipazione nelle piu' importanti imprese del Paese: Eni, Enel e Finmeccanica. Una svendita, un "garage sale" di quello che resta dell'Italia. Il "piano largo" serve per pagare gli interessi sul debito che continuano, inarrestabili, ad aumentare, e per guadagnare tempo". "Per la casta, per il pdl e il pdmenoelle, per le lobby che li sostengono, - aggiunge - l'imperativo e' sopravvivere il piu' a lungo possibile, anche a costo dell'impoverimento della Nazione, della distruzione del tessuto produttivo, della cessione di sovranita' nazionale. Eni, Enel e Finmeccanica appartengono al popolo italiano. Sono aziende costruite grazie al lavoro di generazioni, il cui controllo per il Paese e' fondamentale. Nessun Letta o Saccomanni le puo' vendere come se fossero 'cosa loro' per salvarsi temporaneamente le chiappe".





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