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Ilva, Riesame Taranto: Emilio Riva conosceva lacune e disfunzioni ambientali

Immagini del Tribunale di Taranto. (foto) ndr.

di Redazione

TARANTO, 2 LUG. (ADNKRONOS) - Emilio Riva ''ha continuato ad essere al corrente di tutte le gravi lacune e disfunzioni che caratterizzavano e che continuano a caratterizzare lo stabilimento a livello di prestazioni ambientali, come emerso ad esempio dal suo interessamento, accertato in base ad alcune conversazioni intercettate, alle vicende legate allo stabilimento jonico''. Lo scrivono i giudici del Tribunale del Riesame di Taranto che hanno rigettato i ricorsi presentati da Riva Fire Spa e da Riva Forni Elettrici Spa contro il sequestro preventivo per equivalente di beni per 8,1 miliardi nella disponibilita' di Riva Fire e di Ilva Spa nell'ambito dell'inchiesta della Procura della Repubblica della citta' jonica sul presunto disastro ambientale. Il patron del gruppo, definito 'dominus', secondo il collegio, era ''a conoscenza delle iniziative'' prese da Girolamo Archina', ex responsabile dei rapporti istituzionali dell'azienda siderurgica, ''tese a pilotare l'azione de pubblici poteri a vantaggio di Ilva'', come risulta da una telefonata del 28 giugno 2010 tra Emilio Riva e il figlio Fabio nella quale i due ''commentano la richiesta di incidente probatorio appena notificata e utilizzano espressioni sintomatiche di una indebita conoscenza della relazione integrativa che avrebbero dovuto depositare i consulenti tecnici dei pubblici ministeri".





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