Ineleggibilita'. Pd a Berlusconi: "Scelga tra aziende o scranno"
La Camera dei deputati. (foto) ndr. |
di Redazione
ROMA, 12 LUG. - Cambiare la legge del 1957 sulla ineleggibilita' e prevedere che il conflitto d'interessi degli eletti, che siano anche azionisti di controllo, non dia luogo all'immediata decadenza dal mandato parlamentare, ma determini una situazione di incompatibilita'.
E' quanto prevede un disegno di legge del Pd, a prima firma Massimo Mucchetti, salito agli onori delle cronache gia' nello scorso giugno e non ancora assegnato per la discussione. Il ddl difficilmente si potra' applicare al caso dell'ex premier Silvio Berlusconi, a meno che il provvedimento non venga approvato di gran carriera prima che la giunta per le elezioni del Senato abbia preso una qualche determinazione. Se cosi' fosse, e passassero le nuove norme, il leader del Pdl si troverebbe a decidere se accettare la 'conditio sine qua non' di vendere le aziende per restare in Parlamento.
Composto di quattro articoli il ddl, viene spiegato, offre ancora la scelta tra il restare parlamentare, rimuovendo in radice la causa di incompatibilita', e il rinunciare al mandato, salvaguardando la propria posizione di azionista.
Per rimuovere la causa di incompatibilita', l'azionista di controllo di una societa' eletto parlamentare deve conferire entro trenta giorni ad un soggetto non controllato ne' collegato il mandato irrevocabile a vendere entro 365 giorni le partecipazioni azionarie di cui sopra a soggetti terzi, ossia a soggetti senza rapporti azionari ne' professionali con il venditore e comunque a soggetti diversi dal coniuge, dal convivente more uxorio e dai parenti fino al quarto grado e affini fino al secondo grado, nonche' a soggetti diversi dagli amministratori delle societa'.
I due termini di 30 e 365 giorni devono intendersi come perentori. Per 'rimozione in radice' si intende la vendita della partecipazione di controllo.
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