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Libri. L'altoforno di Daniele Di Maglie – per la Stilo Editrice

La copertina del libro. (foto) ndr.

di Cosimo Imbimbo

BARI, 1 LUG. - Tra le novità editoriali, vista l'oceanica e maestosa drammaticità dell'argomento, segnalo con amabile solidarietà alla causa, l'opera di Daniele Di Maglie “L'Altoforno” edito da Stilo Editori. 

L'autore nato e cresciuto nel quartiere Tamburi, parla narra e canta (in allegato al testo un cd) delle drammatiche vicende dell'Ilva di Taranto. L' intera struttura del testo Daniele la caratterizza in cifre di cruenta ed esaustiva ricerca di giustizia e verità. Ed ecco affiorare autentici pezzi di vita mal vissuta, comunque con punte di risveglio e presa di coscienza, avverti quelle melodie dolci e struggenti che fanno presagire ad un svolta epocale e ambientale. Stupendo è soffermarsi sulla Piazza dell'Orologio passando dal vico dei gatti, l'immancabile funerale ed infine loro i mostri nauseabondi: gli altoforni delle acciaierie. La vicenda dell'Ilva ha scosso le coscienze circa le tematiche dell’inquinamento e della sostenibilità delle attività produttive, l’area di Taranto, che rientra in uno dei siti di interesse nazionale (SIN) oggetto di interventi di bonifica, che versa in una situazione di emergenza ambientale. Ora si gioca al rimpallo delle responsabilità, tocca ancora aspettare forse...morire, c'è da chiedersi ma in tutto questo, dov'e la popolazione con i suoi diritti inviolabili? Immaginarsi che dal 2001 iniziano una serie di vicende giudiziarie relative all’inquinamento del siderurgico: sono chiamate in causa le cokerie, gli impianti di agglomerazione e i parchi minerali. Monsignor Filippo Santori, arcivescovo di Taranto, ha infatti ricordato alla sua comunità che “crediamo che, ad immagine della Trinità, siamo chiamati a vivere e a condividere insieme il mondo, il creato, come dono di Dio e luogo dove essere famiglia di uomini”. Già tanti bei richiami ad un mondo più umano, frattanto vengono emessi ordini di custodia cautelari nei riguardi di chi ha gestito a livello pubblico la catastrofica situazione. Confidiamo in quest'autore nobilmente impegnato civilmente anche nel suo vissuto professionale a proseguire in una sana lotta composta da effettivi valori di rispetto e amore per la sua meravigliosa città: Taranto. Con coraggio ed intelligenza ha coniugato racconto e canto con superba armonia di idee e contenuti senza tralasciare nulla, per cui attendiamo con gioia una sua prossima pubblicazione dove si narrerà dei miglioramenti effettivi di questa “Mala Estate” che speriamo che sia l'ultima.





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