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Puglia. Longo (UDC). No alle trivelle off-shore nel nostro mare

Il Consigliere Longo. (foto) ndr.

di Redazione

BARI, 16 LUG. - Una dichiarazione di Peppino Longo, consigliere regionale dell’Udc. “Cento alberghi in tutta la regione rischiano la chiusura e mentre tutto questo accade i “cacciatori di oro nero” alzano ancora di più il tiro: bisogna difendere il nostro mare e l’industria turistica. La situazione delle nostre strutture alberghiere non è certo delle migliori, i fatturati medi sono ai minimi storici ed in alcune città si è avuto un taglio netto e preoccupante dei lavoratori del settore. Una situazione non certo idilliaca aggravata dal fatto che decine di strutture corrono il rischio di sospendere o cessare completamente l’attività anche in piena estate, quando, invece, dovrebbero lavorare a pieno regime. E, intanto, che succede? Accade che i soliti “cacciatori di oro nero” continuano a puntare il nostro mare ed a tentare di “bucherellarlo” qua e là nel tentativo di trovare filoni buoni per l’estrazione di petrolio. Il pericolo delle trivelle off-shore, infatti, non è stato mai scongiurato e va di nuovo alzata la guardia: sono 5mila i chilometri quadrati di fondali del mar Ionio sotto la minaccia delle trivelle. Un pericolo che va allontanato, un rischio che non possiamo correre perché il nostro mare è un tesoro che va difeso e che ci consente di essere sempre attrattivi a livello turistico. Se non vogliamo che ambiente e turismo ricevano un ulteriore colpo basso, vanno respinte le industrie che ricercano petrolio. Al governo centrale la Regione deve chiedere di correggere quanto aveva erroneamente deciso l’ex ministro Passera con le norme pro-trivelle: i “cacciatori di oro nero” devono capire una volta per tutte che il nostro mare non va toccato”.





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