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Berlusconi condannato. "Accanimento, resto in campo"

Silvio Berlusconi. (foto) ndr.

di Redazione

ROMA, 1 AGO. (AGI) - Berlusconi e' responsabile del reato di frode fiscale per la compravendita di diritti tv Mediaset: la Cassazione ha reso definitiva la condanna a quattro anni di reclusione - tre coperti da indulto - gia' pronunciata dai giudici milanesi, sia in primo grado che in appello, per il leader del Pdl. Un processo d'appello-bis, pero', riguardera' la rideterminazione al ribasso del periodo di interdizione dai pubblici uffici che i giudici del merito avevano fissato in cinque anni per l'ex premier. La Suprema Corte ha infatti annullato con rinvio la sentenza d'appello "limitatamente alla statuizione relativa alla condanna alla pena accessoria", disponendo la trasmissione degli atti a Milano affinche' rideterminino il periodo di interdizione dai pubblici uffici "nei limiti temporali fissati" dall'articolo 12 del decreto legislativo 74/2000, in cui si fissa un periodo compreso tra uno e tre anni. Letta: prevalga interesse Italia, no a interessi di parte In un videomessaggio di circa 9 minuti, il Cavaliere ha denunciato un "accanimento giudiziario che non ha eguali nel mondo civile", ribadendo che rimarra' in campo e che a breve rinascera' Forza Italia. Il Cavaliere ha parlato di una sentenza "fondata sul nulla assoluto, che mi toglie addirittura la mia liberta' personale e i miei diritti politici". Ma, ha assicurato, "dobbiamo continuare la nostra battaglia di liberta' restando in campo". "Rimetteremo in campo Forza Italia e chiederemo agli italiani di darci quella maggioranza che e' indispensabile per fare le riforme", a partire da quella sulla giustizia. Il verdetto emesso oggi dai giudici di piazza Cavour ha accolto dunque in gran parte le richieste avanzate due giorni fa dal pg Antonio Mura con la sua requisitoria: unica differenza tra le istanze della Procura generale e la sentenza sta nel fatto che il pg aveva ritenuto possibile che fosse la stessa Corte a riportare in tre anni il periodo di interdizione. Gli 'ermellini', invece, hanno ritenuto che tale valutazione non fosse "consentita alla Corte di legittimita'", ritenendo competente sul punto soltanto i giudici di merito. Ha dunque evidentemente retto l'impianto accusatorio che i magistrati milanesi avevano posto alla base del processo: confermato il risarcimento all'Agenzia delle Entrate, parte civile nel processo, cosi' come anche le condanne dei tre coimputati di Berlusconi. Se l'interdizione, al momento resta sospesa, in attesa della rideterminazione nel processo d'appello-bis, la condanna di Berlusconi e' tuttavia irrevocabile: il leader del Pdl non rischia il carcere, perche' gli resta solo un anno di pena da scontare. Possibili, dunque, gli arresti domiciliari, nelle modalita' che saranno decise dal giudice di sorveglianza; Berlusconi ha anche 30 giorni di tempo per chiedere l'affidamento ai servizi sociali. In ogni caso, l'esecuzione della pena non avverra' prima di settembre. Dai legali dell'ex premier nessun commento: in Cassazione, questo pomeriggio, non si sono presentati ne' il professo Franco Coppi ne' l'avvocato Niccolo' Ghedini. La decisione dei supremi giudici e' giunta dopo ben sette ore di Camera di Consiglio: i cronisti, numerosissimi da giorni a 'palazzaccio' sono stati fatti entrare in aula poco prima della lettura del verdetto trasmesso in diretta tv: una copia del dispositivo della sentenza, anche tradotta in copia inglese, e' stato diramata dalla Corte un'ora dopo la lettura in aula. (AGI) .





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