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Berlusconi, sentenza ingiusta. Epifani: "Reato pesante"

Silvio Berlusconi. (foto) ndr.

di Redazione

ROMA, 29 AGO. (AGI) - La Cassazione deposita, nei tempi previsti dalla legge, le motivazioni della condanna di Silvio Berlusconi a 4 anni per frode fiscale e dal Pdl e' subito levata di scudi contro una sentenza che contiene un teorema politico e che, si sottolinea, non va, addirittura, rispettata. A definire la sentenza allucinante e' lo stesso ex presidente del consiglio che rompe il silenzio per dire che la ritiene fondata sul nulla, sostenuto dai suoi legali che parlano di motivazioni inesistenti.. Ma intanto si guarda alla Giunta delle elezioni del Senato del dal 9 settembre dovra' discutere il nodo della decadenza dell'ex premier dallo scranno di senatore. Se Berlusconi stesso parla della possibilita' di eliminare il laeder del primo partito italiano con un voto che rappresenta una ferita della democrazia, il Pdl insiste sulla necessita' di un confronto sulla legge Severino. Ma un alt arriva dal Pd che dice: la sentenza e' chiara, ora la parola alla giunta, non ci sono piu' tempi supplementari. Anche i 5 stelle ritengono che vi siano tutti gli elementi per stabilire subito che il Cavaliere non puo' stare in Parlamento. Al momento l'altro partito di opposizione, la lega Nord, non commenta la sentenza e non interviene sul dibattito che guarda a Palazzo Madama. Da parte sua, il premier Enrico Letta, ancora prima che le motivazioni fossero depositate, afferma di non temere che vicende giudiziarie possano incidere sulla vita del Governo e non entra assolutamente nel merito delle questioni. "Se al posto di Berlusconi ci fosse Epifani e io fossi uno dei membri della giunta per le elezioni voterei per mandare le carte alla Corte costituzionale. Lo farei senza nessuna esitazione, senza pensarci nemmeno un attimo. Lo farei perche' attendere una decisione della Consulta renderebbe soltanto tutti piu' sicuri che si sta decidendo la cosa giusta", afferma Francesco Nitto Palma, ex Guardasigilli e oggi presidente della commissione giustizia del Senato. "Verdetti come questo, motivazioni come questa, non solo si criticano ma non si possono rispettare", afferma Luca D'Alessandro, segretario della commissione Giustizia della Camera e spiega: "perche' i primi a non rispettare certi comportamenti sono proprio coloro che dovrebbero essere e apparire imparziali. E che tali, alla luce dei fatti, non sono". "La giustizia in Italia e' un qualcosa che si piega alle esigenze politiche del momento. Da 20 anni sta dalla parte opposta a quella di Silvio Berlusconi colpevole di avere sconfitto la gioiosa macchina da guerra di Occhetto - 'attacca' Daniela Santanche' - E' urgente una riforma della giustizia, cosi come e' necessario che la giunta per le elezioni non si trasformi nella mutilazione definitiva della democrazia", conclude. Fabrizio Cicchitto 'accusa' la Cassazione di aver deciso non sulla legittimita' ma nel merito e aggiunge: "anche sul merito si produce in un esercizio di alta acrobazia che si conclude con un bel tonfo. Infatti, intervenendo sul merito e non essendo in grado di citare i famosi nomi di Tizio Caio e Sempronio sui quali ci ha intrattenuto, il dottor Esposito non indica chi nella circostanza specifica ha operato l'evasione fiscale,ma condanna Berlusconi per avere inventato anni prima il meccanismo cosa peraltro tuttaltro che provata. Di conseguenza la motivazione della sentenza e' coerente anziche' con un costrutto di tipo giuridico con un teorema squisitamente politico", osserva. Il leader di Scelta civica Mario Monti rivendica e difende la legge Severino e in qualche modo apre su una eventuale concessione della grazia: la legge "c'e' e siamo anche orgogliosi di averla potuta creare. Va rispettata ci sara' la Giunta", dice e spiega: "lo Stato diritto richiede anche il rispetto dei diritti della difesa, dell'accusato e se ci sono approfondimenti legali da fare non vedo perche' non siano fatti. Non sarei favorevole a un'amnistia, che sarebbe un po' una foglia di fico oggi. Altra cosa - prosegue nella sua riflessione - sarebbe un eventuale provvedimento di clemenza del Capo dello Stato, sul quale nessuno dovrebbe fare pressione. Non sarebbe una violazione dello Stato di diritto. E' nella Costituzione". "Secondo me - chiarisce il senatore a vita - e' quello il ristretto spazio da esplorare, se si vogliono conciliare due cose: una e' il fondamentale rispetto dello Stato di diritto. L'altra, storicamente e politicamente importante per l'Italia e per milioni di elettori, e che una personalita' che ha creato un importante movimento politico e che per tanti anni ha riscosso la fiducia, bene o mal riposta, di milioni di italiani, possa avere, diciamo, una fine di percorso decorosa". "No al ricorso alla Consulta perche' sarebbe un atto "inconsulto". No a qualsiasi dilazione e si' alla dichiarazione immediata di decadenza di Silvio Berlusconi da parlamentare. E' la posizione del Movimento 5 stelle, cosi' come la spiega il senatore Mario Giarrusso, avvocato e componente della giunta per le elezioni che il 9 settembre sara' chiamata a sciogliere questo nodo. Per il Pd parla il responsabile giustizia Danilo Leva: "Le motivazioni depositate dalla suprema Corte su cui si fonda la sentenza Mediaset sono chiarissime e non lasciano spazio ad alcuna libera interpretazione, giustificando in pieno la condanna a 4 anni di reclusione per frode fiscale di Silvio Berlusconi", dichiara e sottolinea: "ora la giunta per le immunita' al Senato sara' chiamata ad applicare la legge che in uno stato di diritto e' uguale per ciascun cittadino. Non sono previsti tempi supplementari".





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