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Brindisi. Terminata la presentazione del libro di Remo Croci

Remo Croci e Pamela Spinelli. (foto) ndr.

di Redazione

BRINDISI, 29 AGO. - Si è tenuta ieri sera, nella splendida cornice della Corte delle Scuole Pie, in via Tarantini, la presentazione del libro “Da qui è nato il vento”, del giornalista inviato delle reti Mediaset Remo Croci. Alla presenza del numeroso pubblico presente, il cronista marchigiano è stato intervistato dalla giornalista Pamela Spinelli che ha puntato l’attenzione non soltanto sui contenuti dello stesso libro, ma anche sul rapporto di Croci con la città di Brindisi, sul suo esordio televisivo e sulla professione in generale e diversi altri argomenti, emersi grazie anche al coinvolgimento del pubblico presente. Croci ha rimarcato il suo affetto nei confronti della nostra città, al quale – ha detto – “sono chiaramente legato da motivi professionali”. Ricordiamo, infatti, che il giornalista è, ormai da anni, inviato per la Puglia e per Brindisi in particolare. “Sono anni, ormai – ha detto Croci – che faccio tappa in questa splendida città per seguire fatti di cronaca. La prima volta è stata nel 1991, in occasione dello sbarco degli albanesi, ma nel corso di questi anni sono state numerose le occasioni in cui ho passato periodi più o meno lunghi a Brindisi, l’ultimo dei quali è stato in occasione della sentenza del processo relativo al tragico attentato del 19 maggio 2012 alla scuola ‘Morvillo – Falcone’. L’unica cosa che mi rammarica è dover raccontare, per mestiere, fatti poco piacevoli che accadono in questa terra che, al contrario, è ricca di tanto altro e meriterebbe attenzioni di ben altro tipo”. L’intervista a Croci si è poi spostata sui contenuti del libro, in cui il cronista parla della sua città, San Benedetto del Tronto, “molto simile, anche grazie alla presenza del mare, alla vostra Brindisi. La città in cui tuttora mi rifugio, appena il lavoro me lo consente”. “Da qui è nato il vento”, infatti, è un viaggio a ritroso tra personaggi, luoghi e aneddoti dell’infanzia del cronista. Un viaggio che parte da un episodio, una scena in particolare, che Croci vede rientrando da una delle sue tante trasferte per lavoro, quando tornando a San Benedetto ritrova la sua casa paterna ed il negozio di sua madre ridotti ad un cumulo di macerie. “Una scena che, per ovvi motivi, mi ha colpito e segnato molto – ha proseguito Croci - ma che tuttavia mi ha fatto comprendere come, da una ‘distruzione’ parta sempre un cambiamento, una evoluzione”. E poi tanti gli aneddoti presenti nel libro. Alcuni legati a quando il giornalista era un bambino ed iniziò a lavorare come garzone nella bottega di Mariano Caponi, il barbiere vicino la sua casa, in via Montebello, la strada del mercato. Altri legati, invece, al mondo del calcio ed alla squadra che è stata fiore all’occhiello della sua terra, la Sanbenedettese, che è riuscita a raggiungere la serie B. Altri aneddoti ancora legati al suo esordio da giornalista, a Telecavo, una emittente privata del posto. Ciò che si evince dal libro – è stato detto al termine della presentazione - è che nonostante la professione abbia portato il giornalista Mediaset a conoscere realtà e scenari ben diversi da quelli in cui è cresciuto, questo non ha scalfito neppure un po’ i ricordi e l’affetto verso il quartiere e le persone che lo hanno visto bambino. Infine, spazio alle domande da parte sia dei giornalisti sia del pubblico presente che hanno mostrato interesse e curiosità per un personaggio che, nonostante i suoi 35 anni di esperienza e la sua notorietà consolidata nel mondo del giornalismo nazionale, ha mostrato una sensibilità ed una disponibilità rare che hanno impressionato favorevolmente i partecipanti. Un fatto, questo, dimostrato anche al termine della serata, quando Croci si è reso disponibile a farsi fotografare con chiunque glielo abbia chiesto e ad autografare, rigorosamente con dedica, i libri in vendita nel cortile delle Scuole Pie.





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