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Canosa di Puglia (Bat). Le notti magiche canosine tra stelle e storia.

Visitatori a San Leucio. (foto) ndr.
Il Parco Archeologico di San Leucio affollato di curiosi con il naso all’insù 


di Redazione

CANOSA DI PUGLIA (BT), 20 AGO. - Le stelle alla portata di tutti: per i turisti in vacanza in Puglia, per i visitatori occasionali di passaggio a Canosa (BT) e per quelli abituali, grandi e piccini tra i più curiosi ed incalliti osservatori del cielo e dei fenomeni in alta atmosfera che sono stati visibili con i puntatori laser ed i telescopi installati per la prima volta nel Parco Archeologico di San Leucio. Nell’ambito degli Open Days e delle notti dell’archeologia e degli ipogei sono intervenuti gli operatori della Società Astronomica Italiana Sezione Puglia, presieduta da Paolo Minafra e per l’occasione accompagnato da Vincenzo Coppa, Rosaria Colaleo e Valerio Campobasso impegnati a divulgare le notizie astronomiche attraverso le osservazioni astronomiche condotte in loco e la “lezione didattica” ben riuscita che hanno calamitato le attenzioni dei partecipanti. Una notte diversa dalle solite che si è protratta oltre la mezzanotte per ammirare lo sciame meteorico delle Perseidi, che l’orbita terrestre attraversa durante il periodo estivo raggiungendo il picco di visibilità nelle notti del 12 e 13 agosto, ormai in fase di ultimazione come è stato osservato sabato scorso a Canosa di Puglia (BT). Nell’antichità l’apparizione delle meteore era considerata come un cattivo presagio, per i greci e i latini quelle stelle erano le lacrime degli dei che annunciavano disastri mentre per gli astrologi cinesi presagivano guerre e sanguinose battaglie. Per la tradizione popolare cristiana, che ha associato quelle stelle alle lacrime di San Lorenzo, martire per volere dell’imperatore Valeriano, hanno voluto significare positività per il vivere quotidiano. Risale all’ottocento la scoperta del legame delle Perseidi con la cometa Swiwt-Tuttle da parte dell’astronomo Giovanni Virginio Schiaparelli, a seguito del passaggio al perielio (punto di minima distanza di un pianeta dal sole) e rilevata in uno scambio epistolare con Padre Angelo Secchi, il primo a raggruppare le stelle in classi spettrali. Il fenomeno scientificamente spiegato con l’attraversamento da parte della Terra dello sciame meteorico delle Perseidi costituito da corpi celesti (meteoriti), luci in movimento che in molti identificano come “le lacrime del santo”, sono il prodotto della dissoluzione del nucleo della cometa Swift-Tuttle, apparsa per l’ultima volta nel 1992. Enorme soddisfazione tra i presenti che hanno potuto ricevere delle risposte alle curiosità più disparate e spiegazioni in merito alle caratteristiche dei corpi celesti. Dalle osservazioni astronomiche a quelle archeologiche: “La dottrina dell’immortalità della teologia orfica”, il trattato storico-artistico scritto nel 1867 dall’antropologo svizzero Johann Jakob Bachofen (1815–1887) pubblicato da BUR Biblioteca Universitaria Rizzoli che riporta il commento su un ritrovamento di un vaso policromo nella tomba di una donna romana Medella o Metella, nella necropoli di Canosa. « La rappresentazione lunare è centrale, tra le rappresentazioni figurate sul vaso, dando spazio alla concezione astronomico-fisica dell’astro più che al contenuto mitologico relativo alla luna, in modo che “la dottrina dell’anima è (…) una conseguenza logica di quella della natura”, rimandando a una concezione molto più antica del mito greco. Come Giove era sì sovrano ma non il primo tra i sovrani, così Saturno, il re spodestato dal figlio, ne rappresenta tuttavia un modello, partecipa dei suoi piani dal luogo in cui è stato confinato, reggente di una esperienza del divino strettamente legata ai culti orfici. Culti che, secondo la struttura data da Bachofen agli elementi in trattazione, fanno capo a una rivelazione più originaria, a una dottrina più antica, rispetto alla quale i miti di Demetra, Core e Persefone non sono che adombramenti sbiaditi. Bachofen decide così una differenziazione netta tra diversi periodi, culturali (non semplicemente storici). Se da una parte si preclude, così, la possibilità di muoversi più agilmente nel complesso della cultura antica, dall’altra saturare il quadro gli permette di far risaltare elementi di grande fascino. I tre elementi, corpo, anima e spirito (soma, psyche, nous), sono la triade umana della struttura cosmica più grande, nella quale terra e Sole si limitano a un unico ruolo (ricevere e dare), mentre la Luna media, compie entrambi. La Luna è l’astro dell’anima umana, che regola tanto il congiungersi del corpo e dello spirito quanto il loro dissolversi, mettendo in comunicazione mondi che altrimenti sarebbero estranei. Dimensione mediana, di passaggio, di importanza fondamentale all’interno di una dottrina dell’immortalità…». Un altro happening culturale “Storia e Stelle” curato dalla Fondazione Archeologica Canosina con la presentazione da parte del presidente Sabino Silvestri, la collaborazione degli appartenenti alla Società Cooperativa Dromos.it e del Gruppo Teatrale della Pro Loco di Canosa presieduta da Annamaria Fiore mediante gli interventi di Luigi D'Aquino, Maria Brillante, Leonardo D'Aulisa e Sabrina Tatò che hanno recitato poesie a tema, antiche e nuove, anche in vernacolo, inni alla luna “Canto notturno di un pastore pastore errante dell’Asia” composto a Recanati dal Leopardi tra il 1829 e il 1830, e “La luce delle stelle” di Anna Lamonaca : «...Pensieri, parole, sguardi, respiri, suoni, melodie risuonano nella mente mia …affastellano i pensieri che viaggiano vagabondi nell’essere…» . Il fascino degli astri e del firmamento ha ispirato l’artista barese Tiziana Sala, vincitrice del concorso “Stupor Mundi” alla IVª Edizione del Premio Internazionale Federico II e i Poeti tra le Stelle che ha esposto le sue opere all’interno dell’Antiquarium del Parco Archeologico di San Leucio, contraddistinte da elementi cromatici e formali, di notevole interesse per il pubblico attratto da queste tele tematiche incentrate sui vortici di luce e sull’energia emozionale. Apprezzamenti anche da parte dell’assessore alle politiche giovanili Gianni Quinto che ha visitato la mostra e inteso sottolineare l’importanza e la bellezza dell’evento e per quanto proposto in termini didattici, scientifici e culturali. Nelle incantevoli atmosfere al chiarore delle stelle, nei “Sogni nelle notti di mezza estate” non sono mancate le degustazioni dell’olio extravergine d’oliva, “l’oro liquido” come lo chiamava Omero, uno dei simboli della dieta mediterranea e protagonista della tavola sana per le sue proprietà nutrizionali e terapeutiche, l’alleato prezioso per la salute ben evidenziato dagli addetti del GAL (Gruppo Azione Locale) mentre distribuivano bruschette condite con prodotti tipici rurali. Agricoltura, arte, archeologia e astronomia, per la prima volta insieme in un mix culturale che non ha deluso le aspettative tra applausi, consensi unanimi e richieste per la riproposizione dell’evento non dimenticando quello che suggeriva Luigi Pirandello, nei “Quaderni di Serafino Gubbio operatore” : «A quanti uomini presi nel gorgo d’una passione, oppure oppressi, schiacciati dalla tristezza, dalla miseria farebbe bene pensare che c’è sopra il soffitto, il cielo e che nel cielo ci sono le stelle…» per continuare a sperare, a sognare una stella cadente che esaudisca il proprio desiderio. Bartolo Carbone.





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