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Fisco: ecco nuovo Redditometro, "solo su spese certe e gap 20%"

Gli euro in tasca agli italiani. (foto) ndr.

di Redazione

ROMA, 1 AGO. (AGI) - Arriva il nuovo redditometro: fari puntati sugli scostamenti significativi tra reddito dichiarato e capacita' di spesa manifestata, ma solo se il gap e' di almeno il 20 per cento. Nella selezione dei contribuenti a maggior rischio di evasione, l'Amministrazione finanziaria prendera' in considerazione solo spese e dati certi (presenti in Anagrafe tributaria o nella dichiarazione dei redditi) e non terra' conto delle spese medie Istat, che, pertanto, non verranno prese in considerazione nel calcolo dello scostamento tra reddito dichiarato e reddito ricostruito. L'Agenzia delle Entrate ha diffuso la circolare con le istruzioni operative del nuovo accertamento sintetico. Il nuovo metodo di ricostruzione del reddito si applica agli accertamenti relativi ai redditi dichiarati a partire dal 2009, mentre per quelli precedenti valgono le vecchie regole. Nella circolare, inoltre, le Entrate evidenziano come il nuovo redditometro non applica coefficienti alle singole voci, ma la spesa vale per il suo ammontare. POSIZIONI A RISCHIO Saranno selezionate le posizioni di quei contribuenti per i quali e' emerso un significativo scostamento tra reddito dichiarato e spese sostenute rientranti tra le "spese certe" (presenti nell'Anagrafe tributaria o indicate dal contribuente stesso in dichiarazione dei redditi) e le "spese per elementi certi" (le spese per mantenere i beni presenti in Anagrafe, quali l'abitazione o i mezzi di trasporto). Cio' permette di incentrare il contraddittorio su dati certi e situazioni di fatto oggettivamente riscontrabili, con l'obiettivo di ridurre al minimo l'incidenza delle presunzioni. COME FUNZIONA Nella fase istruttoria, il nuovo redditometro mette a confronto la spesa complessiva ed effettiva del contribuente con il reddito dichiarato. Per fare cio', prende in considerazione: le spese certe sostenute direttamente dal contribuente o dal familiare fiscalmente a carico risultanti dall'Anagrafe tributaria o indicate dal contribuente stesso in dichiarazione dei redditi; le spese per elementi certi, ottenute applicando la valorizzazione ai dati certi (le spese per mantenere i beni presenti in Anagrafe: abitazione, mezzi di trasporto, ecc); la quota relativa agli incrementi patrimoniali; la quota del risparmio formatasi nell'anno. Solo nel caso in cui il contribuente non fornisca le necessarie indicazioni in relazione alle spese sopra elencate, l'ufficio prendera' in considerazione anche le spese correnti, quantificabili in base alla media Istat, che concorreranno alla determinazione sintetica del reddito. DOPPIO CONTRADDITTORIO Il nuovo metodo accertativo "raddoppia" i momenti di confronto con il cittadino. Fin dal primo incontro con l'Amministrazione, infatti, il contribuente puo' fornire chiarimenti sugli elementi di spesa individuati e sul proprio reddito. Puo' provare, cioe', che le spese sostenute nell'anno sono state finanziate con redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta oppure con redditi legalmente esclusi dalla formazione della base imponibile. Inoltre, puo' fornire elementi per la rettifica dei dati e per l'integrazione delle informazioni presenti nell'Anagrafe tributaria, dimostrare con prove dirette che le spese certe attribuite hanno un diverso ammontare o che sono state sostenute da terzi. Se le sue indicazioni sono esaustive, l'attivita' di controllo si chiude gia' in questa prima fase. In caso contrario, il contribuente riceve un nuovo invito al contraddittorio, con la quantificazione del maggior reddito accertabile e delle maggiori imposte e la proposta di adesione ai contenuti dell'invito. Solo se Amministrazione e contribuente non riescono a trovare l'accordo, l'ufficio emette l'avviso di accertamento. LE PROVE In sintesi sono indicate le linee guida sul tipo di prova che il contribuente puo' fornire, graduata in relazione alla tipologia di spesa. - Situazioni e fatti certi: il contribuente puo' fornire le prove certe e dirette che le spese certe sono state finanziate, ad esempio, con redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta. Concreta disponibilita' di un bene di cui l'Amministrazione possiede tutte le informazioni relative alle specifiche caratteristiche tecniche (ampiezza, categoria catastale, potenza, dimensioni, ecc.) a cui sono direttamente riconducibili le spese di mantenimento. Per questa tipologia di spesa, il contribuente, oltre a dimostrare l'eventuale inesattezza delle informazioni contenute nell'invito, potra' dare evidenza di fatti, situazioni e circostanze, da cui si possa riscontrare l'inesattezza relativa alla ricostruzione della spesa, o la diversa imputazione della stessa (ad esempio, nel caso di spese di utilizzo e manutenzione per un'automobile di proprieta', puo' provare il sequestro temporaneo del mezzo di trasporto). Infine, per quanto riguarda le spese medie Istat, che assumono rilevanza solo se il contribuente non fornisce chiarimenti in relazione alle prime due tipologie di spesa, l'Amministrazione terra' in considerazione anche le argomentazioni logiche sostenute dal contribuente. L'Agenzia delle Entrate ha diffuso la circolare con le istruzioni operative del nuovo accertamento sintetico. Il nuovo metodo di ricostruzione del reddito si applica agli accertamenti relativi ai redditi dichiarati a partire dal 2009, mentre per quelli precedenti valgono le vecchie regole. Nella circolare, inoltre, le Entrate evidenziano come il nuovo redditometro non applica coefficienti alle singole voci, ma la spesa vale per il suo ammontare. POSIZIONI A RISCHIO Saranno selezionate le posizioni di quei contribuenti per i quali e' emerso un significativo scostamento tra reddito dichiarato e spese sostenute rientranti tra le "spese certe" (presenti nell'Anagrafe tributaria o indicate dal contribuente stesso in dichiarazione dei redditi) e le "spese per elementi certi" (le spese per mantenere i beni presenti in Anagrafe, quali l'abitazione o i mezzi di trasporto). Cio' permette di incentrare il contraddittorio su dati certi e situazioni di fatto oggettivamente riscontrabili, con l'obiettivo di ridurre al minimo l'incidenza delle presunzioni. COME FUNZIONA Nella fase istruttoria, il nuovo redditometro mette a confronto la spesa complessiva ed effettiva del contribuente con il reddito dichiarato. Per fare cio', prende in considerazione: le spese certe sostenute direttamente dal contribuente o dal familiare fiscalmente a carico risultanti dall'Anagrafe tributaria o indicate dal contribuente stesso in dichiarazione dei redditi; le spese per elementi certi, ottenute applicando la valorizzazione ai dati certi (le spese per mantenere i beni presenti in Anagrafe: abitazione, mezzi di trasporto, ecc); la quota relativa agli incrementi patrimoniali; la quota del risparmio formatasi nell'anno. Solo nel caso in cui il contribuente non fornisca le necessarie indicazioni in relazione alle spese sopra elencate, l'ufficio prendera' in considerazione anche le spese correnti, quantificabili in base alla media Istat, che concorreranno alla determinazione sintetica del reddito. DOPPIO CONTRADDITTORIO Il nuovo metodo accertativo "raddoppia" i momenti di confronto con il cittadino. Fin dal primo incontro con l'Amministrazione, infatti, il contribuente puo' fornire chiarimenti sugli elementi di spesa individuati e sul proprio reddito. Puo' provare, cioe', che le spese sostenute nell'anno sono state finanziate con redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta oppure con redditi legalmente esclusi dalla formazione della base imponibile. Inoltre, puo' fornire elementi per la rettifica dei dati e per l'integrazione delle informazioni presenti nell'Anagrafe tributaria, dimostrare con prove dirette che le spese certe attribuite hanno un diverso ammontare o che sono state sostenute da terzi. Se le sue indicazioni sono esaustive, l'attivita' di controllo si chiude gia' in questa prima fase. In caso contrario, il contribuente riceve un nuovo invito al contraddittorio, con la quantificazione del maggior reddito accertabile e delle maggiori imposte e la proposta di adesione ai contenuti dell'invito. Solo se Amministrazione e contribuente non riescono a trovare l'accordo, l'ufficio emette l'avviso di accertamento. LE PROVE In sintesi sono indicate le linee guida sul tipo di prova che il contribuente puo' fornire, graduata in relazione alla tipologia di spesa. - Situazioni e fatti certi: il contribuente puo' fornire le prove certe e dirette che le spese certe sono state finanziate, ad esempio, con redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta. Concreta disponibilita' di un bene di cui l'Amministrazione possiede tutte le informazioni relative alle specifiche caratteristiche tecniche (ampiezza, categoria catastale, potenza, dimensioni, ecc.) a cui sono direttamente riconducibili le spese di mantenimento. Per questa tipologia di spesa, il contribuente, oltre a dimostrare l'eventuale inesattezza delle informazioni contenute nell'invito, potra' dare evidenza di fatti, situazioni e circostanze, da cui si possa riscontrare l'inesattezza relativa alla ricostruzione della spesa, o la diversa imputazione della stessa (ad esempio, nel caso di spese di utilizzo e manutenzione per un'automobile di proprieta', puo' provare il sequestro temporaneo del mezzo di trasporto). Infine, per quanto riguarda le spese medie Istat, che assumono rilevanza solo se il contribuente non fornisce chiarimenti in relazione alle prime due tipologie di spesa, l'Amministrazione terra' in considerazione anche le argomentazioni logiche sostenute dal contribuente. 





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