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Foggia. Quell’odore nauseabondo in città… l’ARPA si pronuncia

Il documento dell'Arpa Puglia (foto) ndr.
di Redazione
FOGGIA, 26 AGO. - A Foggia quell’odiosa puzza pare abbia i giorni contati. Si spera che sia così giacché l’ARPA della Regione Puglia dopo varie ricerche in collaborazione con l’ASL è riuscita a “scovare” la provenienza della puzza che da mesi attanaglia nelle ore serali e notturne i foggiani.  Difatti l'ARPA il 14 agosto ha inviato la relazione –che riportiamo nella foto e che pubblichiamo nel virgolettato per ovvie ragioni di responsabilità altrui-  ciò che ha scritto a tutte le autorità del territorio, comunicando che «si riserva successiva valutazioni sulla correlazione fra le molestie olfattive segnalate dai cittadini di Lucera e Foggia e quanto riscontrato nella presente relazione al termine della campagna complessiva di indagini ambientali avviate dall'Agenzia su una serie di siti potenzialmente identificabili quali fonti emissive. È evidente che il processo produttivo dello stabilimento Bio Ecoagrim presenta elementi di criticità che permettono di identificare il sito come una sorgente di emissioni odorigene, tra l'altro inequivocabilmente percepite dai presenti al sopralluogo. In particolare, per ognuna delle varie fasi del processo di compostaggio, risultano esposte notevoli masse di materiale a prevalente composizione organica. Ciò comporta l'elevata probabilità dello sviluppo incontrollato in tali masse di fenomeni fermentativi anossici anaerobici, sicuramente alla base di emissioni odorigene attribuibili a composti risotti dello zolfo, ammoniaca, ammine, acidi grassi volatili, alcolici, adeldeide e chetoni. In prima approssimazione, per difetto, si può calcolare che la massa in fase bioattiva esposta sia in totale pari a 24.000 m cubici». Sono le "prime conclusioni" a cui l'Agenzia Regionale per la Prevenzione e la protezione dell'Ambiente (ARPA) di Puglia è giunta in seguito al sopralluogo tecnico effettuato l'8 agosto scorso presso lo stabilimento Bio Ecoagrim di Lucera, in località Borgo S. Giusto, per la verifica «dell'eventuale correlazione tra le attività svolte all'interno del sito e le emissioni odorigene percepite nella città di Lucera e Foggia». La relazione è stata inoltrata il 14 agosto scorso ai sindaci di Foggia e Lucera, alla Asl, alla Provincia di Foggia, alla Bio Ecoagrim, alla Regione Puglia, ai carabinieri di Lucera e al Noe (il nucleo speciale dei Carabinieri per i reati ambientali), e l'Arpa «si riserva successiva valutazioni sulla correlazione fra le molestie olfattive segnalate dai cittadini di Lucera e Foggia e quanto riscontrato nella presente relazione al termine della campagna complessiva di indagini ambientali avviate dall'Agenzia su una serie di siti potenzialmente identificabili quali fonti emissive».

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