Il dialetto barese è salvo
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Uno scorcio di Bari Vecchia. (foto) ndr. |
di Biagio Loconte
BARI, 18 AGO. - Il dialetto! Il nostro dialetto; un dialetto nel dialetto.
Sembra come se volessimo dare una impronta di italianità al nostro dialetto.
Il dialetto è solo dialetto. Una lingua!
Vogliamo chiamarlo: vernacolo, gergo, parlata locale, idioma, è sempre
dialetto; una lingua, come l’italiano, che pur esso è un dialetto, un dialetto
affermato, da tutti accettato.
Qui non si vuole usurpare o negare il nostro lessico italiano, si vuole dare
un contegno, un modo di agire, un modo semplice ed efficace per poter scrivere, leggere e pronunciare il dialetto barese e farlo capire.
Il dialetto barese ritengo sia una lingua straordinaria, stupendamente
efficace, efficiente e singolare, che non ha confronti con altre parlate delle
varie regioni italiane, anch’esse meritevoli per la loro musicalità.
Quando diciamo: “U barèse iè u barèse!”,affermiamo l’esistenza, l’essenzialità delle cose, caratteristica fondamentale, esemplare, del singolo, nella sua unica, originale espressività.
In tanti hanno cercato, meritevolmente, di dare delle regole direttive,
affinché si formulasse una prescrizione e si regolasse questa parlata
estremamente difficile.
Chi si è apprestato a questo lavoro l’ha compiuto con estremo slancio e
soddisfazione. Ha cercato di risolvere al meglio le difficoltà che sono insite
nel dover spiegare una lingua, (accade tutt’ora per l’italiano!). Lavoro
entusiasmante, che ha impegnato unicamente e solo singoli studiosi, esperti del nostro dialetto, cittadini di Bari, amanti della tradizione popolare barese. Il
dialetto barese, come lingua, potrebbe essere seguita, accordarsi, affiancarsi
ad una linea accademico universitaria, mai potrebbe associarsi, rischierebbe di contaminare lo stesso principio universitario, e ciò non è compatibile, ma è
senz’altro un “modus parlandi” dovuto a infinite egemonie che rispecchiano le
nostre origini.
Il dialetto barese è una lingua, una lingua del popolo, in evoluzione, anch’
esso, deve essere preservata.
Diamo pure, l’impronta di dialetto, ma è una lingua nostra e non deve
nascondersi, né deve essere motivo di disaccordo o pregiudizi; come tale deve essere salvaguardata, tutelata, protetta. Tutto questo lavoro, in maniera molto esemplare, sta svolgendo, da circa un lustro, un gruppo di baresi che si
riunisce settimanalmente, lì nei vicoli del cuore della città vecchia: Via
Tresca, n. 16; sede dell’Associazione Mondo antico e Tempi Moderni condotta e moderata dal Prof. Nicola Cutino, barese verace come tutti gli altri
componenti.
In tale sede, ogni mercoledì si riuniscono non soltanto autorevoli professori
in seminario per discutere le difficoltà della lingua, ma persone, ognuna con
il loro grado di preparazione, soprattutto gente del popolo, perché lì c’è il
vero barese; nella strada, nelle piazze, nei vicoli, nelle corti della città di
Bari, lì si trova la vera espressività, il vero vigore, l’efficacia della
lingua.
Questa è gente che compone, scrive, sente l’esigenza di esternare la propria
arte, nel proprio modo di sentire quella stessa baresità, che sentivano gli
stessi autorevoli “padri”, anch’essi presi , sono convinto, dallo sgomento di
come scrivere in barese e farlo capire ai posteri.
In degna regola con cui si riuniscono i componenti del gruppo seminariale
permanente di Mondo antico e Tempi Moderni, motivati da stessi dubbi e/o
incertezze , per affrontare i vari aspetti e le qualità grammatico sintattiche
del dialetto barese, a presto sarà pronta e quindi pubblicata un’adatta,
coerente grammatica riguardante la nostra lingua, certo, suscettibile di
qualsiasi possibili variazioni, ma soprattutto sinonimo di più figure che hanno
prestato la loro collaborazione con regole di intesa ben precise, di comune
accordo, valide, propense ad una scrittura uniformemente semplice alla portata non solo del cittadino barese.
Il dialetto barese è salvo!
Grazie alla tenace costanza del Seminario Permanente del dialetto barese di
Mondo Antico e Tempi Moderni, che si prefigge di salvaguardare questo
orientamento già da diversi anni estende a tutti coloro di eguale interesse di
parteciparvi.
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Una veloce considerazione. (Prof. Nicola Cutino)
"La lingua barese viva e vegeta e non ha bisogno di essere salvata dal redentore di turno, ma solo, come fa una mamma, accudita e preservata, teneramente amata, con venerazione rispettata, con serietà e studio approfondita mai abusata nella sua dignità, riconoscendo in essa la nostra stessa storia, la nostra cultura, le nostre tradizioni, la nostra arte. Allarghiamo il nostro sguardo oltre i nostri parziali orizzonti e, senza pregiudizi e profitto, senza retorica di parte, procediamo con lealtà e chiarezza, con stile dialogico a costruire insieme agli altri la nostra stessa identità ed a far conoscere la ricchezza delle nostre radici ". ( prof. Nicola Cutino Presidente Associazione Onlus Mondo Antico e Tempi Moderni e del Seminario di Studio e di Approfondimento sul Dialetto Barese)
Ho ricevuto, in questi giorni, alcune testimonianze da parte di coloro che condividono a pieno l' esperienza che il Seminario Permanente di Studio e di Approfondimento sul Dialetto Barese realizza da più di cinque anni in maniera continua e costante per elaborare nei gruppi di studio qualificato, regole grammaticali condivise ed uniformi di scrittura, mediante argomentazioni semantiche, utili al lettore per comprendere quello che si scrive in vernacolo.
Ho ricevuto, in questi giorni, alcune testimonianze da parte di coloro che condividono a pieno l' esperienza che il Seminario Permanente di Studio e di Approfondimento sul Dialetto Barese realizza da più di cinque anni in maniera continua e costante per elaborare nei gruppi di studio qualificato, regole grammaticali condivise ed uniformi di scrittura, mediante argomentazioni semantiche, utili al lettore per comprendere quello che si scrive in vernacolo.
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