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Le Reliquie dei Santi, pegno di resurrezione, e il bacio delle Reliquie

Fratel Costantino de Bellis. (foto) ndr.

di Fratel Costantino de Bellis

ROMA, 28 AGO. - “Exultantibunt in Deo ossa humiliata”: Esulteranno nel Signore le ossa umiliate. Sta tutto qui, in questa gaudente e commovente espressione latina, tratta dal Salmo 51, il senso del culto delle Reliquie nella tradizione cristiana. “Reliquiae” dunque: ciò che rimane del corpo mortale di un santo, o persino ciò che in vita ha toccato un santo, le sue vesti ad esempio. La santità, infatti, non riguarda solo lo spirito, l’anima di un uomo. E’ santo anche il suo corpo e ciò che ne rimane nel tempo. A tal punto che i primi cristiani, oltre a farsi seppellire accanto ai martiri (“martyr” vuol dire “testimone” testimone di Cristo), giungevano perfino ad aprire un foro nelle tombe dei santi per immergervi stracci e tessuti di vario tipo, allo scopo di farli impregnare di ciò che restava del corpo. Oggi qualcuno, soprattutto nella presuntuosa categoria dei credenti adulti e intellettuali, potrà fare una smorfia di disgusto dinanzi a queste antiche forme popolari di devozione, ma la fede è anche sangue, lacrime e persino liquidi corporei. Insomma, i resti mortali del Nostro San Rocco, dei Santi della nostra Chiesa Cattolica così come le spoglie di tutti gli uomini di Dio, resti umiliati dal tempo, scarnificati dall’inevitabile processo biologico, talvolta finanche dimenticati a causa delle passioni e delle distrazioni del mondo, esulteranno nel Signore e si muteranno in corpi gloriosi alla fine dei tempi. Non dobbiamo temere di pronunziare questa verità, perché è proprio la Risurrezione dei corpi, sublime mistero del Cristianesimo, il motivo che per due millenni ha indotto i fedeli in Cristo a venerare i resti mortali dei Santi. Esercizio di macabra curiosità? Superstizione dei cosiddetti secoli bui? Nient’affatto. Affacciandosi sul mistero della morte, come i pellegrini del medioevo, noi, talvolta indegni eredi di tale devozione, siamo chiamati a comprendere non solo la transitorietà e brevità della vita terrena “polvere sei e polvere ritornerai”, ma anche e soprattutto l’annunzio dell’uomo nuovo, che risorgerà in comunione con il Risorto. Il culto delle Reliquie è anche la certezza che i Santi venerati possono essere, nella preghiera, un aiuto indispensabile per un peccatore: la scala d’oro che ci consente di salire fino al paradiso, prima con l’anima e poi, alla fine dei tempi, con il nostro corpo trasformato e glorificato. Anima e corpo, insomma, costituiscono l’inestricabile unione armonica che caratterizza ognuno di noi, prezioso agli occhi di Dio. Nei primi secoli del cristianesimo la devozione per le Reliquie era anche un antidoto alle tentazioni delle eresie gnostiche, cioè di quelle credenze che mortificavano il corpo e il creato, fino a svalutarlo come una prigione dell’anima, che avrebbe dovuto liberarsi da tali catene. In definitiva il corpo di ogni uomo, per gli gnostici, era da svilire sia da vivo che da morto. Persino nel medioevo tornano in auge tali impostazioni, nella pericolosa eresia catara, che addirittura riconduceva il Mondo e, quindi, anche il corpo degli uomini e delle donne ad una creazione di un dio malvagio. Ebbene, anche in questi frangenti, la fede nelle Reliquie è la fede nel valore del corpo. Ed è la stessa fede che si ripropone con la Controriforma, ad anestetizzare la deriva protestante. Certo, nella storia della Chiesa, non sono mancati i beceri mercanti delle ossa sante e i falsificatori delle reliquie. Ma la fede nell’Uomo nuovo e nel messaggio di Cristo è rimasta nel nostro cuore. Ed è il motivo che ci porta a pregare sulle “ossa umiliate” di San Rocco e a sperare di incontrarLo nella Gerusalemme celeste, in anima e corpo. 

Il Bacio Delle Reliquie

La venerazione verso i Santi da parte del popolo di Dio, ha il suo apogeo nella celebrazione della festa in loro onore che solitamente si conclude con il bacio delle Reliquie o delle immagini. Numerosi devoti accorrono non solo per baciare le Reliquie o le immagini o i simulacri, ma anche per chiedere al Santo, alla Madonna o agli Angeli un aiuto, una grazia o una benedizione. Ma quale il significato del bacio? La Chiesa Cattolica ha sempre considerato il bacio: una espressione di amore; quindi di venerazione, di rispetto e di devozione. Inoltre ha visto in tale gesto, il bisogno di richiesta di protezione e di aiuto, non certo da parte della Reliquia o dell’immagine che si bacia, bensì di coloro che questi segni rappresentano: Dio, la Vergine, i Santi, gli Angeli. Bisogna che questi gesti devozionali, così cari alla tradizione cattolica, sappiano illuminare interiormente il fedele che li compie, così da esprimere autenticamente la propria fede in Dio, che agisce attraverso i suoi intercessori: la Vergine Maria, i Santi e gli Angeli. Anche per tutti noi che in questi giorni ci accosteremo a venerare il nostro amato San Rocco attraverso l’Insigne Reliquia del suo Braccio destro, che miracolosamente operò tanti prodigi sulle ferite che curava amabilmente, sia questo il momento più bello e il sentimento più bello per dire grazie al Signore delle meraviglie.


Il Procuratore dell’insigne Reliquia del Braccio di San Rocco ROMA.


Qui le immagini delle Reliquie di San Rocco





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