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Obama: è gelo con Mosca "Con Putin retorica anti-Usa"

B. Obama e V. Putin. (foto) ndr.

di Redazione

WASHINGTON, 10 AGO. (AGI) - Non e' il ritorno della Guerra fredda ma nell'afa agostana spira la brezza gelida da una "pausa" nelle relazioni tra Mosca e Washington. Cosi' la chiama Barack Obama, che alla vigilia della partenza per Martha's Vineyard annuncia che e' venuto il momento di "ricalibrare i rapporti con Mosca". Il presidente americano rimpiange davanti ai cronisti convocati in conferenza stampa il tempo in cui Dmitry Medvedev era capo del Cremlino. "Con lui vi sono stati progressi tra noi", mentre con Vladimir Putin si e' assistito a una "maggior retorica antiamericana". Con il ritorno dell'ex agente del Kgb al Cremlino quelle relazioni che con Medvedev erano migliorate hanno visto una accentuazione "della retorica antiamericana, che si e' concretizzata nella riesumazione di vecchi stereotipi della Guerra Fredda tra Stati Uniti e Russia". Ma c'e' dell'altro, a frenare un disgelo forse mai cominciato per davvero. "Francamente - ha aggiunto Obama - vi e' un intero arco di temi in cui non abbiamo visto progressi da parte della Russia" e non si tratta di "mie cattive relazioni personali con Putin". Oltre al caso Snowden, l'ex contractor del Nsa al quale il Cremlino ha concesso l'asilo temporaneo, restano insoluti i nodi relativi alla crisi siriana e allo scudo missilistico, per non parlare dei diritti civili dei gay compressi nella Federazione russa. "L'ultimo episodio (il caso Snowden, ndr) si aggiunge ad altri, come la Siria e i diritti umani". Gli Stati Uniti, comunque, non boicotteranno le Olimpiadi invernali a Sochi. Obama sceglie l'ironia per attaccare il divieto di propaganda omosessuale in Russia, ragione del boicottaggio chiesto dalle associazioni per i diritti civili: "Se la Russia non avra' atleti gay o lesbiche, il suo team sara' piu' debole". "Nessuno", aveva detto poco prima l'inquilino della Casa Bianca, "e' piu' offeso di me dalla legislazione anti-gay e anti-lesbiche che stiamo vedendo in Russia". Mosca minimizza. Tra Stati Uniti e Russia non e' tornata la "Guerra fredda", ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, nelle stesse ore a Washington per affrontare una serie di temi bilaterali e prioritari nell'agenza internazionale. " Non ci aspettiamo - ha aggiunto - alcun aggravamento" della tensione nelle relazioni tra Mosca e Washington. Le delegazioni russa e americana si incontreranno alla fine di agosto per mettere a punto i dettagli della Conferenza internazionale sulla Siria. "Ci siamo accordati per un incontro tra i rispettivi sherpa per la fine del mese", ha spiegato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, che a Washington ha visto il Segretario di Stato amnericano, John Kerry. Il caso Snowden "non ha oscurato la nostra discussione", ha spiegato Lavrov, protagonista dell'incontro nel format 2+2, che prevedeva la presenza, accanto ai capi delle diplomazie, dei ministri della Difesa russo e americano, rispettivamente Sergei Shoigu e Chuck Hagel. Il caso Snowden occupa anche l'agenda interna di Obama, scottato dalle rivelazioni dell'ex contractor su Prism, il programma di sorveglianza globale delle comuncazioni. Obama gli rende in qualche modo omaggio ammettendo che "non vi e' dubbio le sue rivelazioni abbiano spinto a una piu' rapida e intensa risposta circa il programma di sorveglianza globale". Ma il presidente americano ha subito dopo precisato. "Non credo che Mr. Snowden sia un patriota". Su Prism, in ogni caso, "possiamo e dobbiamo essere piu' trasparenti", ha sottolineato, presentando un piano che prevede la riforma del Patriot Act e l'istituzione di un'autorita' di controllo esterna sul programma di sorveglianza. L'intento di Obama e di arrivare a una riforma di quella parte della legge antiterrorismo che consente di raccogliere i dati delle comunicazioni telefoniche e di affidarsi a un'autorita' di controllo sul programma di sorveglianza. "Si tratta di passi", ha aggiunto, "in grado di assicurare al popolo americano che i nostro sforzi sono in linea con i nostri interessi e i nostri valori. E al resto del mondo voglio dire chiaramente ancora una volta che l'America non ha interesse a spiare la gente normale". Obama chiedera' al Congresso di avviare la riforma della Section 215 del Patriot Act, approvato subito dopo gli attacchi dell'11 settembre 2001, che contiene le procedure per la raccolta di dati relativi alle comunicazioni tra i cittadini. Il presidente americano si e' detto "sicuro che non vi sono stati abusi" nell'utilizzo del programma di sorveglianza ma ha anche sollecitato una maggiore consapevolezza in chi autorizza il monitoraggio delle comunicazioni, mentre un organo di esperti esterni all'amministrazione controllera' che sia rispettato l'equilibrio tra esigenze di sicurezza e privacy.





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