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Precari: slittano i provvedimenti, pressing dei sindacati "governo trovi soluzione"

La lotta al precariato. (foto) ndr.

di Redazione

ROMA, 24 AGO. (AGI) - Se il Governo lunedi' non presentera' una soluzione certa per tutti i precari della pubblica amministrazione la Cgil a settembre valutera' con la Cisl e la Uil "un'immediata mobilitazione, per far capire a ministri ed ex ministri che spesso parlano senza conoscere il problema". Lo dice in un colloquio con l'Agi il segretario generale della Fp Cgil, Rossana Dettori. "In un Paese che e' gia' in profonda crisi economica - aggiunge - corriamo il rischio di aumentare l'esercito dei disperati". Per Dettori, "sarebbe insopportabile non dare risposte a precari che da anni contribuiscono al funzionamento di servizi primari, dalle scuole ai pronto soccorso. Al di la' di quel che dice Elsa Fornero - insiste criticando l'ex ministro del Lavoro - questi lavoratori non sono dei privilegiati, sono persone che da anni, alcuni anche da una decina, lavorano con contratti non definitivi". La dirigente sindacale rinnova la disponibilita' del sindacato a un confronto con l'esecutivo sui modi e sui tempi per la stabilizzazione dei lavoratori e critica l'ex ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta: "E' inaccettabile - conclude - che usi questa vicenda per aumentare la tensione nella compagine governativa e per alzare il tiro su questioni che riguardano anche equilibri interni al Pdl e non certo i precari". CISL, FISSARE CALENDARIO STABILIZZAZIONE PRECARI Dal Cdm di lunedi' "ci aspettiamo una risposta importante" sul tema dei precari della pubblica amministrazione, e per le prossime settimane "aspettiamo una convocazione per discutere della candelarizzazione delle stabilizzazioni". Lo dice all'Agi il segretario generale della Fp Cisl, Giovanni Faverin, che a proposito delle decisioni che dovrebbero essere varate dall'esecutivo nella riunione di dopodomani aggiunge: "Vigileremo sulle soluzioni, ma e' gia' molto utile che il governo abbia deciso di affrontare la questione sapendo che dietro ci sono uomini e donne che fanno un lavoro utile per la comunita'". Il dirigente sindacale non si aspetta un provvedimento definitivo per la regolarizzazione di tutti i lavoratori interessati (piu' di 120 mila persone) ma una soluzione per avviare "un meccanismo che consentira' a enti grandi e piccoli di stabilizzare il personale precario, rispettando il patto di stabilita'". Un percorso, aggiunge, che durera' due o tre anni, ma che sara' utile per evitare quello "sbagliato" delle proroghe contrattuali. Se non dovessero arrivare risposte concrete, conclude, "lavoreremo perche' si costruiscano, anche con una mobilitazione con le altre organizzazioni sindacali". UILPA,SOLUZIONE PER TUTTI PRECARI O 100MILA A RISCHIO Se il provvedimento allo studio del Governo riguardera' solo 50mila precari, vuol dire che almeno 100mila persone rischiano di non vedersi rinnovato il contratto di lavoro che scadra' il prossimo 31 dicembre. Benedetto Attili, segretario generale della Uil Pubblica amministrazione, non si sbilancia sull'esito del consiglio dei Ministri di lunedi' prossimo che dovrebbe varare le misure necessarie per la stabilizzazione dei precari, ma non nasconde la preoccupazione. "Ci risulta strano che dopo aver tanto discusso ed esaminato diversi testi, ancora non si sappia quale soluzione sara' adottata - dice in un colloquio con l'Agi - . Si corre il rischio che a fine anno migliaia di lavoratori si ritrovino senza lavoro". Per il dirigente sindacale, che lamenta l'assenza del coinvolgimento dei sindacati, "serve innanzitutto un provvedimento serio, che individui un percorso di stabilizzazione con modi e tempi certi e che entro fine anno il 100% dei precari siano stabilizzati". Si devono poi aprire i tavoli negoziali per il rinnovo dei contratti fermi dal 2009, "con l'emanazione immediata delle opportune direttive all'Aran, come previsto dalla legge". Attili si dice comunque scettico su una conclusione positiva della vicenda: "Questo Governo, tra chi frena a destra e chi frena a sinistra, sembra non essere piu' in condizione di assumere le decisioni che servono al Paese - conclude -. Ma spettiamo lunedi'".





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