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Siria. Domani le ispezioni Onu Gli Usa: "E' troppo tardi"

I soldati dell' ONU in Siria. (foto) ndr.

di Redazione

DAMASCO, 25 AGO. (AGI) - Il governo siriano ha autorizzato gli ispettori delle Nazioni Unite a recarsi nei siti in cui vi sarebbe stato un attacco chimico che ha ucciso centinaia di civili. La visita degli ispettori dell'Onu avra' inizio domani: lo ha riferito il Palazzo di Vetro. Il governo siriano osservera' un cessate-il-fuoco per tutta la durata dell'ispezione. Ma il via libera del regime siriano all'ispezione delle Nazionu Unite nel sito del presunto attacco chimico e' arrivato "troppo tardi per essere credibile": cosi' la Casa Bianca ha liquidato l'autorizzazione concessa all'Onu per l'indagine nei sobborghi di Damasco, dove il gas nervino avrebbe ucciso 1.300 persone. "Se il governo siriano non avesse nulla da nascondere e volesse provare al mondo di non aver utilizzato armi chimiche", ha dichiarato un alto funzionario dell'amministrazione Obama, "avrebbe fatto cessare gli attacchi in quell'area e garantito l'accesso mercoledi'", quando il lancio di gas fu denunciato per la prima volta dai ribelli. ( Gli Stati Uniti, inoltre, fanno sapere di avere "pochi dubbi" sul fatto che l'attacco chimico ci sia stato e che sia stato il regime siriano a ordinarlo. "Ci siamo basati sul numero di vittime, sui sintomi di coloro che sono rimasti uccisi o feriti, sulle testimonianze e altri fatti verificati da fonti pubbliche, dalla nostra intelligence e dai partner internazionali", ha continuato l'alto funzionario, che ha aggiunto: "Continueremo nelle verifiche affinche' il presidente (Obama, ndr) possa prendere una decisione informata sulla risposta da dare". Stamane Obama e Cameron, dopo un colloquio telefonico, avevano lanciato un appello: la comunita' internazionale deve dare "una risposta seria" all'attacco chimico sferrato dal regime siriano. Mentre alla Casa Bianca Obama consulta i consiglieri per la sicurezza sulle possibili opzioni, anche militari, i due leader in una nota hanno detto di condividere la preoccupazione per i "segnali crescenti" di un "importante attacco con armi chimiche" contro i civili in Siria al quale la comunita' internazionale deve dare una "risposta seria". Barack Obama sta ancora valutando un'eventuale risposta militare in Siria ma il Pentagono e' pronto ad attuare le opzioni militari, qualora il presidente americano lo ordinasse. Lo ha riferito il segretario alla Difesa americano Chuck Hagel. "Il presidente Obama ha chiesto al dipartimento della Difesa di preparare opzioni per tutte le emergenze", ha spiegato Hagel da Kuala Lumpur. "Lo abbiamo fatto e siamo preparati a esercitare qualsiasi opzione, se il presidente decidesse di attuare una di queste", ha sottolineato il segretario alla Difesa Usa. IRAN AVVERTE USA, PESANTI CONSEGUENZE SE INTERVENGONO Duro monito dell'Iran a Barack Obama contro un possibile intervento militare in Siria. "Se gli Stati Uniti attraversano questa linea rossa, ci saranno pesanti conseguenze", ha avvertito il vice capo di Stato maggiore delle forze armate, Massoud Jazayeri, citato dall'agenzia Fars. Jayazeri ha usato la stessa terminologia impiegata da Obama l'anno scorso, quando avverti' che se il regime avesse superato la "linea rossa" dell'impiego di armi chimiche ci sarebbero state "conseguenze enormi". L'Iran e' l'unico alleato regionale del regime siriano di Bashar al-Assad.





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