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UNHCR. Migliaia di siriani in fuga verso l’iraq

Ill ogo dell'UNHCR. (foto) ndr.

di Redazione

ROMA, 19 AGO. - Da domenica migliaia di rifugiati siriani fuggono verso l’Iraq settentrionale: un fiume di persone piegate sotto il peso dei loro effetti personali. “Le autorità al confine di Sahela registrano l’arrivo di più di 5.000 siriani e molti altri sono diretti verso la frontiera” afferma Claire Bourgeois, delegato UNHCR in Iraq. “Lo staff UNHCR a Sahela descrive quanto sta succedendo come un fiume che si dirige verso il confine”. “Il numero di persone dirette oltre la frontiera è significativo” ha dichiarato Bourgeois. “In questi giorni l’UNHCR sta assistendo ad un esodo dalla Siria all’Iraq come mai si era registrato precedentemente”. Sabato più di 10.000 siriani si sono riversati sul ponte Peshkhabour sul fiume Tigri, attraversando il nord Sahela, in fuga dal nord della Siria, in particolare da Aleppo. Molte delle persone in fuga riportano di combattimenti tra diversi gruppi armati e di tensioni crescenti nella Siria settentrionale, comprese le città di Efrin, Aleppo, Hassake e Qamishly. Le autorità stimano che più di 15mila siriani sono fuggiti in Iraq tra giovedì e sabato attraverso il ponte di Peshkhabou sul Tigri. L’esodo in corso fa crescere considerevolmente il numero dei rifugiati siriani in Iraq, che fino a giovedì scorso era di circa 154mila persone. L’UNHCR e i suoi partner hanno costruito ripari con teloni in plastica a Sahela e a Peshkhabour per proteggere i rifugiati siriani dal sole e dal caldo mentre aspettano i mezzi di trasporto organizzati dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni e il Kurdistan Regional Government. Insieme alle autorità locali e alle ONG partner, l’UNHCR distribuisce acqua e cibo ai nuovi arrivati. L’UNHCR ha inviato nella regione 37 camion con generi di supporto e forniture sanitarie come tende, materassi, barattoli, teloni, coperte, kit igienici e alimentari, fornelli, taniche per l’acqua, latrine, docce e ventilatori elettrici. “L’UNHCR ringrazia il governo iracheno e le autorità regionali del Kurdistan per la cooperazione e il supporto nell’apertura delle frontiere e nell’assistenza ai nuovi arrivati” afferma Claire Bourgeois. Gli operatori hanno registrato situazioni disperate dovute al caldo estivo ed al fiume di persone che si sono riversate sul ponte Peshkhabour sabato. Prima degli arrivi di giovedì, il confine tra Siria e Iraq era stato regolato normalmente da metà maggio, eccetto che per 700 siriani che per ragioni mediche hanno attraversato il confine e si sono ricongiunti con i propri familiari. In accordo con le autorità regionali, l’UNHCR ha aperto un centro di transito a Kawergost, nel governatorato di Erbil. Circa 7.000 rifugiati siriani sono al momento accampati al centro di transito. 600 tende sono già state installate nella zona di transito e ne saranno installate altre 250. Le autorità regionali del Kurdistan hanno trasferito 4.000 nuovi arrivati in una scuola del governatorato di Sulemaniyah, dove un altro centro di transito è in costruzione. Altri sono stati trasferiti con i loro parenti in moschee. In cooperazione con le autorità regionali del Kurdistan, l’UNHCR e i suoi partner stanno costruendo il campo di Darashakran: si stima che sarà attivo dalla fine di agosto. Precedentemente l’UNHCR aveva costruito anche il campo rifugiati di Dominz, vicino a Dohuk, in Iraq, che prevede l’accoglienza di 15mila rifugiati siriani e che invece attualmente ospita più di 55mila persone.





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