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Berlusconi. Alfano attacca il Pd, "Mette il Paese in ginocchio"

Maroni e Alfano. (foto) ndr.

di Redazione

ROMA, 10 SET. - Quanto sta facendo il Pd in giunta per le elezioni del Senato e' "davvero incredibile oltre che insopportabile". E' il giudizio del segretario del Pdl e vicepremier, Angelino Alfano, nei confronti del partito alleato di governo guidato da Epifani. Alfano ha aggiunto: "Siamo esterrefatti per il comportamento del Pd di ieri. Pur di eliminare per via giudiziaria lo storico nemico politico preferiscono mettere in ginocchio il paese". MARONI, GOVERNO HA ORE CONTATE "Io penso di si', dalle informazioni che ho mi pare che la situazione sia irrimediabilmente compromessa". Cosi' Roberto Maroni ha risposto a chi gli chiedeva se ritiene che stasera si arrivera' veramente a un voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi. "Questo governo durera' ore, forse", ha affermato il segretario federale della Lega Nord, a margine di una seduta del Consiglio regionale lombardo. "Siamo arrivati al 'redde rationem'". "Oggi ho sentito dichiarazioni bellicose di Renato Brunetta che dice che, se passa la mozione, il governo cade: immagino, conoscendo Brunetta, che non sia una voce dal sen fuggita e cioe' che sia la posizione ufficiale del Pdl e mi pare che, dall'altra parte, che il Pd sia intenzionato a votare e il voto in giunta e' un voto palese, non segreto, quindi, siamo arrivati al 'redde rationem'", ha proseguito Maroni. "Io ho parlato con Berlusconi, l'ho sentito molto amareggiato gli ho espresso la mia personale solidarieta' per questa vicenda e gli ho consigliato di trarre le conclusioni evitando di fare la fine di Craxi perche' e' questo che vogliono fargli fare. E, quindi, togliere il sostegno al governo e' la decisione piu' logica e piu' coerente rispetto a quello che sta succedendo". Brunetta: nel dopo Letta governo Pd, Sel e M5S ZAIA, DECADENZA? PER CAPIRE SERVE LAUREA LEGGE Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, non scende nel merito della decadenza da senatore di Berlusconi. "Posso solo dire che siamo tutti spettatori di una partita che sembra infinita. Per leggere i giornali serve laurea in giurisprudenza", ha spiegato. QUAGLIARIELLO, NON FAREMO ATTI INCONSULTI NE' SUBIRLI "Noi non vogliamo fare atti inconsulti ma non intendiamo subirli, la giunta del Senato ha l'obbligo di approfondire la posizione di un parlamentare, non si possono fare gli errori del passato" ha detto il ministro delle Riforme costituzionali, Gaetano Quagliariello, intervenendo oggi alla Summer School della Confartigianato a Roma, dopo un vertice con il vice presidente del Consiglio, Angelino Alfano. "Ieri - spiega Quagliariello riferendosi alla riunione di giunta al Senato - e' stato fatto un atto inconsulto, mi auguro che ci sia tempo per correggerlo". "Nelle grandi tradizioni politiche le leadership si consumano, i leader si mettono da parte e cosi' guadagnano il futuro - argomenta Quagliariello - ma in questa vicenda c'e' un'altra dimensione, sulla centralita' del diritto nella vita dello Stato anche il centrodestra dovrebbe fare autocritica, e' un problema di tutti e nella riunione di giunta di ieri, da questo punto di vista, non c'era una decisione scontata". "Si e' mai potuto rispondere alle giuste perplessita' dei costituzionalisti e alle questioni poste dal relatore mettendo tutto insieme e dando dieci minuti a ciascun gruppo politico per intervenire?". Per Quagliariello con questa scelta "si e' messo sotto i piedi qualsiasi possibilita' di approfondimento, il punto non e' come votera' il Partito Democratico ma che non si ha avuto rispetto dei compagni di strada con cui si sta condividendo un'esperienza di governo, mi auguro che la giornata di oggi serva per riparare". GASPARRI, C'E' SPAZIO PER LA GRAZIA "Io penso che la grazia sarebbe una delle soluzioni. Anche per consentire al Presidente della Repubblica di svolgere quelle riflessioni che per la verita' ha avviato con quella nota del 13 agosto in cui non e' che escludeva determinate soluzioni. Lo spazio c'e' e ci sono tutte le giustificazioni" ha detto Maurizio Gasparri del Pdl. "C'e' stata una polemica la scorsa estate per la concessione della grazia a un colonnello degli Stati Uniti dal nome italiano, si chiama Romano, condannato per la vicenda Abu Omar. Il Presidente ci ha tenuto a precisare che la grazia e' stata concessa seguendo le procedure. Benissimo. C'e' stato un avvocato che secondo la legge ha scritto una lettera di perorazione, pero' il colonnello Romano non stava in Italia, non ha scontato neanche un giorno di condanna? credo che ci sia stato qualche appello di natura politica da parte degli Stati Uniti. Insomma per dire che di valutazioni politiche in alcuni casi il Presidente della repubblica ne ha fatte", aggiunge Gasparri.





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