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Berlusconi: scontro in Giunta. Voto 'decisivo' tra 15 giorni

Silvio Berlusocni. (foto) ndr.

di Redazione

ROMA, 18 SET. (AGI) - E' 'scontro' in giunta per le elezioni del senato sul voto che stasera dovra' decidere se bocciare o approvare la relazione del Pdl Augello che chiede di convalidare l'elezione a senatore di Silvio Berlusconi. Il voto 'decisivo' sulla decadenza del leader del Pdl potrebbe arrivare, pero', non prima di due settimane. Secondo quanto spiegano autorevoli fonti della maggioranza, stasera verra' presumibilmente bocciata la relazione di Andrea Augello. Sara' quindi il presidente ella Giunta, Dario Stefano, a nominare un nuovo relatore che dovra' pronunciarsi a favore della decadenza di Berlusconi da senatore. A quel punto verra' presentata una relazione tecnica di 'contestazione' che porterebbe alla convocazione di una 'seduta pubblica' durante la quale potrebbero essere sentite le parti in causa. A quel punto si andrebbe verso una nuova relazione da presentare in Aula. Tutti tecnicismi che farebbero slittare il voto 'decisivo' di diversi giorni, si parla addirittura di due settimane. "Non so se Silvio Berlusconi decidera' di interrompere l'esperienza di Governo. Ma so che questa sera la decisione che assume il Pd toglie ogni prospettiva strategica al Governo che non e' piu' in grado di vivere l'esperienza della grande coalizione come in Germania", spiega ai giornalisti Andrea Augello. Il senatore stamattina ha tenuto, nella riunione della Giunta, la sua replica ed ha ribadito le ragioni delle pregiudiziali di costituzionalita' e del ricorso alla Corte Ue. Poi torna sulla questione della modalita' di voto e spiega che questa sera se anche un solo senatore lo chiedera' ci sara' una verifica per alzata di mano sulle singole questioni poste sul tappeto, secondo quanto stabilisce la procedura. Stamane, comunque, nel corso della riunione della Giunta, il Pdl ha sostenuto che stasera debbano esserci 3 distinte votazioni, non cosi' il Pd e, secondo quanto viene riferito, il presidente della giunta Dario Stefano (Sel) che sostengono il voto unico. Cosi' lascia prima del termine della riunione il Pdl Lucio Malan che 'accusa': si era deciso di "votare separatamente" sulle questioni sollevate (ricorso alla consulta, istanza a Lussemburgo e natura giurisdizionale della Giunta). "Oggi e' stato detto che ci sara' un voto solo in aperta violazione alla parola data", osserva con i giornalisti e aggiunge: "sono andato via anticipatamente perche' ho avuto fastidio fisico a stare con persone che hanno dato la loro parola, faccia a faccia, a diversi di noi. La formulazione con cui si stabiliva di procedere al voto aveva una formulazione ambigua ed io ho chiesto assicurazioni. Mi e' stato anche detto: 'se vuoi si vota anche sul colore dei tuoi capelli'". E ancora: "l'obiettivo e' uno solo eliminare dalla vita politica un uomo che ha sempre battuto la sinistra". Non si vota su "questioni giuridiche". Replica a stretto giro di posta il democratico Giorgio Pagliari per il quale si cerca di "buttarla in politica". "Non c'e' una parola che corrisponda alla realta' dei fatti", dice riferendosi al collega del Pdl. E aggiunge: "e' una posizione strumentale, si cerca un ostacolo al voto attraverso argomenti pretestuosi. Ma affrontando il confronto con pazienza, come abbiamo sempre fatto, arriveremo stasera al voto che ha un significato: in questo Paese la legge e' uguale per tutti". La replica di Augello "non ha attenuato le argomentazioni per cui ci sono tutte le condizioni per andare a votare. La legge sull'incandidabilita' e' applicabile".





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