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Berlusconi. la Giunta rinvia il voto, si cerca una mediazione

La giunta dopo la riunione. (foto Agi) ndr.

di Redazione

ROMA, 11 SET. - Si allenta la tensione nella Giunta per le elezioni del Senato che deve decidere in merito alla decadenza di Silvio Berlusconi dal ruolo di senatore e sulla sua incandidabilita'. Le pregiudiziali illustrate dal relatore Andrea Augello, Pdl, relative alla possibilita' di sollevare il tema della incostituzionalita' della legge Severino chiedendo di sottoporre il problema alla Consulta o a organismi internazionali (la Corte di giustizia dell'Unione europea che ha sede a Lussemburgo) sono diventate nella riunione della Giunta di ieri sera durata quattro ore ''considerazioni preliminari''. Da qui la decisione di non votare per accoglierle o respingerle in tempi brevi contingentando lo spazio della discussione generale, come sembravano pronti a fare Pd, M5S, Scelta civica e Sel. Un voto in tempi stretti sarebbe stato considerato dal Pdl come l'equivalente della chiusura di qualsiasi confronto. Ora la previsione e' che il pronunciamento della Giunta possa arrivare non prima di una settimana o di dieci giorni, dopo il dibattito generale che permette a ogni commissario di intervenire usando i 20 minuti a disposizione per illustrare la propria posizione. Il Pdl continua pero' a ritenere che l'unica mediazione possibile per evitare ripercussioni di quanto decidera' la Giunta sulla navigazione del governo resti quella di sollevare la questione dell'incostituzionalita' della legge Severino o presso la Corte costituzionale o presso una istituzione internazionale. Questa soluzione non convince il Pd. L'avvio della discussione generale sulla relazione di Augello e' stata intanto rinviata a domani, quando la Giunta tornera' a riunirsi alle 15. La decisione del relatore di integrare il suo discorso con una nota di 25 righe in cui si sottolinea che si sta muovendo su materie inesplorate che prevedono ''procedure inedite'' ha favorito la decisione del rinvio. Resta da decidere se il voto sulla relazione di Augello, nel caso di una bocciatura, renda inevitabile la nomina di un nuovo relatore. Dichiara Mario Giarrusso, M5S, scartando le ipotesi di una mediazione: ''Le conclusioni possono essere due soltanto: o Berlusconi e' eleggibile o non e' eleggibile. Se si formulano conclusioni dubitative, e' evidente che non c'e' una conclusione''. Stefania Pezzopane, Pd, vicepresidente della Giunta, fotografa cosi' la situazione: ''Il relatore ha ritirato le pregiudiziali e si e' deciso all'unanimita' di cominciare la discussione generale sulla relazione di Augello. La sua proposta e' stata quella di convalidare l'elezione di Berlusconi''. Eventualita' quest'ultima che e' rigettata dalla maggioranza dei componenti della Giunta. Per tutta la giornata di ieri hanno prevalso i tentativi di non favorire il muro contro muro. La decisione presa da Silvio Berlusconi di annullare l'incontro con i deputati e i senatori del Pdl fissato per oggi era stata interpretata nel pomeriggio come un segnale significativo per evitare lo scontro finale. Secondo le indiscrezioni, in quella sede i ministri del Pdl avrebbero consegnato nelle mani del leader del centrodestra il proprio mandato riservandosi di aprire la crisi di governo, mentre Berlusconi avrebbe dato via libera alla diffusione di un videomessaggio. Anche Enrico Letta ha contribuito a disinnescare possibili siluri contro il governo incontrando nel pomeriggio Angelino Alfano e i ministri del Pdl. Secondo fonti di palazzo Chigi, il premier avrebbe ricavato dal colloquio la convinzione che l'esecutivo possa continuare la propria azione perche' si e' consapevoli che il prezzo della crisi di governo sarebbe altissimo in termini di stabilita' finanziaria e impatto economico. Un incontro Letta lo ha avuto pure con Guglielmo Epifani, segretario del Pd, che in serata, nel corso della trasmissione ''Matrix'' su Canale5, dichiara: ''La Giunta prendera' la sua decisione. Noi ribadiamo che la legge e' uguale per tutti. Non siamo nella Repubblica delle banane dove il diritto e' piegato agli interessi di qualcuno. In uno stato democratico sarebbe come affermare la legge del piu' forte''. Inviti alla moderazione sono venuti anche dal Quirinale, dove il Capo dello Stato segue con preoccupazione l'evolversi della situazione politica. Il presidente Giorgio Napolitano, nel corso di un incontro con una delegazione del Comune di Barletta in occasione del 70* anniversario della ribellione all'occupazione nazista della citta', ci ha tenuto a sottolineare: ''Se noi non teniamo fermi e consolidiamo i pilastri della nostra convivenza nazionale, tutto e' a rischio, tutto puo' essere a rischio''.





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